VITTORIA (RG) – Tutelare i minori, supportarli quando i contesti non lo permettono, aiutare donne e bambini in difficoltà. Sono questi gli argomenti affrontati, proprio qualche giorno fa, durante il convegno “Liberi di Scegliere”.
L’importante incontro è stato voluto dal centro antiviolenza “Donne a Sud” di Vittoria e dalla questura di Ragusa che ha coinvolto, presso il centro direzionale zona artigianale “Sac. Giovanni Rollo” di Ragusa, gli attori protagonisti che si occupano di minori.
L’appuntamento – pensato anche nell’ambito delle giornate di aggiornamento professionale previste dall’accordo nazionale quadro, per il personale della Polizia di Stato e delle giornate di formazione per gli avvocati e gli assistenti sociali dei rispettivi ordini della provincia di Ragusa – ha visto la partecipazione di un nutrito numero di poliziotti, di militari dell’Arma dei carabinieri e di vigili urbani ma anche una rappresentanza degli avvocati del foro di Ragusa, degli assistenti sociali iscritti all’Albo di questa provincia, nonché la presenza di studenti di scuole medie superiori della provincia, d’intesa con la direzione dell’ufficio provinciale scolastico.
Dopo l’introduzione del questore di Ragusa, Pinuccia Albertina Agnello, si è entrati nel vivo del convegno con gli interventi di diversi relatori, tra cui il presidente del Tribunale per i Minorenni di Catania Roberto Di Bella – che ha presentato il suo libro “Liberi di Scegliere”, basato sulla sua esperienza professionale con i giovani in Calabria e da cui è stato tratto l’omonimo film televisivo – e il gip del Tribunale di Ragusa Andrea Reale, che ha trattato l’argomento relativo alla nuova prospettiva sanzionatoria davanti al giudice ordinario.
Di donne e minori ha parlato la psicoterapeuta Vania Blanco, soffermandosi su storie di donne “controcorrente che per amore dei figli hanno rotto con le proprie origini, pur di dare un futuro alla loro vita”. Il convegno è stato un momento importante per l’associazione che da anni si impegna ad aiutare donne e minori in difficoltà.
“Spesso i ragazzi non sono liberi di scegliere perché vivono in contesti familiari e sociali che li costringono a volte a delinquere – ha evidenziato il rappresentante legale dell’associazione ‘Donne al sud’, Rossana Caudullo – li costringono ad evadere la scuola. Dobbiamo pensare alla prevenzione perché quando una atto di violenza è già consumato si può fare ben poco. Dobbiamo investire soprattutto nella prevenzione con gli studenti”.
Lo scopo di questi incontri è la firma di un protocollo come già è avvenuto a Catania e Siracusa contro la dispersione scolastica la cui percentuale è alta in provincia di Ragusa, soprattutto nell’ipparino.
Bisogna anche potenziare l’efficienza dei servizi socio-sanitari al servizio dell’autorità giudiziaria creando delle equipe multidisciplinari, ha sottolineato il presidente del Tribunale per i minorenni di Catania, Roberto Di Bella, e bisogna fare rete per aiutare soprattutto le famiglie in difficoltà.