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Vittorio Feltri, “Non firmo certificato antifascista”, polemica in Consiglio

Vittorio Feltri coinvolto ancora in nuove polemiche. Dopo le frasi shock pubblicate a proposito delle presunte violenze sessuali di Alberto Genovese, si rifiuta di firmare le dichiarazioni di antifascismo e di adesione ai valori costituzionali richiesti dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala.

Giuseppe Sala? “Uno di quelli a cui il successo dà alla testa”

Neoeletto al Consiglio comunale di Milano con Fratelli d’Italia, Feltri si pronuncia così sul quotidiano Libero a proposito del sindaco: “deve essere uno di quelli a cui il successo dà alla testa. Infatti si accinge a chiedere ai componenti del Consiglio comunale di sottoscrivere una dichiarazione di adesione ai valori costituzionali. Inoltre pretende che ogni collaboratore firmi un documento in cui affermi di essere antifascista. Una stupidaggine simile non si era mai registrata in alcun municipio patrio”.

Mussolini? “Un morto ammazzato dai partigiani che lo rincorrevano”

Il direttore editoriale di Libero continua difendendo la figura di Benito Mussolini: “dovrei proclamare ufficialmente, in aula, di non essere un tifoso di Mussolini, morto ammazzato dai partigiani che lo rincorrevano, e di giurare fedeltà alla Carta – scrive ancora -. Ma siamo impazziti? Tutta la mia lunga vita testimonia rigoroso rispetto della legge suprema della repubblica democratica, e secondo il primo cittadino, dovrei dire a lui ufficialmente di essere una persona perbene, per giunta priva di simpatie per l’infausto Ventennio dominato dal Duce. Se lo scordi, il signorino Sala. Io non firmerò mai una simile buffonata che mette in dubbio 78 anni della mia esistenza disciplinata, impeccabile”.