Approfondimento

Von der Leyen a Palermo: “Il futuro è qui”. L’Ue scopre solo oggi che il Sud è una risorsa

Estasiata dal cielo di Palermo e dalle sue bellezze, cita Goethe e Piersanti Mattarella e parla persino in dialetto siciliano.
È una Ursula Von der Leyen in versione inedita, come non l’abbiamo mai vista, quella che ieri ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico all’Università di Palermo, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, del sindaco Roberto Lagalla, del prefetto Maria Teresa Cucinotta, del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e del rettore Massimo Midiri.
Veste nuova, discorsi già noti. “So che talvolta, nella vostra vita quotidiana – ha detto von der Leyen nel suo intervento toccando un tasto dolente – vi sentite lontani dal cuore dell’Europa. Oggi sono qui per dirvi che la Sicilia è al centro dell’Europa. La Sicilia è al centro del progetto europeo. Più che mai. Per citare nuovamente Goethe, ‘è in Sicilia che si trova la chiave di tutto’. Queste parole sono vere ancor oggi”, ha aggiunto.

Migranti, sfida europea

Una visita, quella della presidente della Commissione europea, tanto attesa e che sembra annunciare, forse troppo tardi, l’inizio di un “nuovo corso”: un nuovo interesse da parte dell’Ue per la Sicilia e per tutto il Mediterraneo, ad oggi periferia d’Europa nonostante il potenziale enorme.

Von der Leyen ha una soluzione per tutto. A cominciare dai migranti: “Una risposta europea è possibile”, ha detto rivolgendosi alla platea di autorità e studenti. Peccato che questa risposta la Sicilia e l’Italia la stiano aspettando ormai da troppo tempo.

I giovani, energia nascosta

È poi ai giovani che la presidente della Commissione europea si rivolge. La Sicilia si sta spopolando ma grazie agli investimenti e alle riforme previste dal Pnrr, la Sicilia potrà diventare un “Paese per giovani”. Oggi, ricorda la presidente, “un giovane su tre non lavora né studia e, tra le donne, meno di una su tre ha un impiego. E chiaro che le cose devono cambiare”.

“Ecco perché – continua – abbiamo chiamato il nostro piano per la ripresa ‘NextGenerationEu’: perché vogliamo un’Europa pronta per la prossima generazione. Vogliamo offrire opportunità e nuovi posti di lavoro sostenibili in tutta l’Unione. L’Italia è il principale beneficiario di questo enorme programma di investimenti, che secondo la Banca d’Italia creerà 375mila nuovi posti di lavoro nel vostro paese. Almeno il 40% del piano dell’Italia è destinato al Meridione”.

Energia pulita, Sicilia “potenza”

Anche quello dell’energia pulita è un altro ambito all’interno del quale, agli occhi dell’Europa, la nostra Isola ha tutte le carte in regola per giocare da protagonista: “La Sicilia – ha spiegato Von der Leyen – ha tutte le caratteristiche necessarie per diventare una potenza dell’energia pulita, che è il pilastro della strategia di sviluppo dell’Ue per i prossimi decenni”.
Che abbiamo il sole e il vento e le carte in regola, in realtà lo sapevamo già. A mancare è stata una visione, una strategia. Ma le responsabilità non sono solo dell’Europa, anzi.

Il passato è passato, qualcuno potrebbe dire. E certamente all’emergenza pandemica e poi alla crisi economica e ai vacillanti equilibri internazionali va riconosciuto il merito di aver scosso le coscienze su temi fino ad oggi trascurati, obbligandoci a nuove prospettive e a una nuova scala di priorità. Ed eccoci qui, a fare i conti con il dovere di guardare avanti e Von der Leyen su questo è fiduciosa: “Quello che mi rende fiduciosa – ha detto – siete voi, i giovani siciliani. Il vostro entusiasmo, il vostro talento e la vostra passione. Siete l’energia nascosta dell’isola, la sua bellezza interiore. La rendete veramente ‘Sicilia bedda’ (pronunciato in siciliano, ndr). Vi faccio i miei migliori auguri per quest’anno accademico”.

Anna Maria Bernini: “Investire sui giovani scelta dirompente”

Quella di investire sui giovani è una “scelta dirompente”. L’ha definita così la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, nel suo intervento in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico a Palermo. “Presidente Von der Leyen – ha detto la ministra – nei momenti più difficili del suo mandato ha fatto una scelta dirompente: programmare e investire sui giovani. Nel 2022, proclamando l’Anno europeo dei giovani e nel 2023 dedicando l’anno alle competenze. In queste scelte leggo un messaggio autentico di futuro”. “Leggo una strategia non solo per i giovani, ma da attuare con i giovani – ha aggiunto -. Giovani che vogliono partecipare, che credono nella cultura dell’innovazione sorretta dall’etica. Che lavorano per il progresso, purché resti ‘umano’”.

“Libertà per l’Ucraina”

Non poteva, infine, mancare il riferimento all’Ucraina. Da Palermo, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha ribadito ancora una volta, alla vigilia del 24 febbraio, che l’Unione è determinata a restare al fianco dell’Ucraina “per tutto il tempo necessario”.

“La giornata in cui ci incontriamo – dice parlando nel capoluogo siciliano, in un discorso trasmesso dai servizi audiovisivi Ue – ha un valore speciale per l’Europa. Oggi è trascorso un anno da quando la Russia ha dato inizio alla brutale invasione dell’Ucraina. Visto dalla Sicilia, potrebbe sembrare un conflitto lontano. Ma non lo è. I giovani ucraini – ha sottolineato agli studenti – condividono con voi gli stessi desideri, che sono quelli di tutti i giovani europei. Vogliono essere indipendenti e padroni del proprio futuro. Vogliono vivere liberamente in un paese democratico”.

I giovani ucraini, ha continuato Von der Leyen, “vogliono libertà di parola, libertà di pensiero, libertà di circolazione. È per questo che nel 2014 sono scesi in strada avvolti nelle bandiere europee. Per tutta risposta, Vladimir Putin ha invaso una prima volta il loro Paese. E tornato a farlo otto anni dopo, il 24 febbraio 2022. Putin nega all’Ucraina il diritto di esistere. Attaccandola un anno fa, ha attaccato anche i principi di sovranità e integrità territoriale. E ha attaccato i principi della democrazia. Gli autocrati hanno paura proprio di ciò che rende attrattive le nostre democrazie liberali: il nostro successo economico, le nostre libertà civili e la libertà di parola e di opinione. Ecco perché il coraggioso popolo ucraino non sta solo difendendo il proprio Paese, ma sta anche combattendo per i nostri valori. Per questo resteremo al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario. Libertà per l’Ucraina”, ha concluso pronunciando l’ultima frase in italiano.

Il Rettore Massimo Midiri: “Momento storico per Ateneo, verso nuovo ruolo in Ue”

La giornata di ieri è stata ufficialmente dedicata al tema dello sviluppo sostenibile. In realtà è stata anche molto altro.
Un contributo importante affinché la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico si trasformasse in un’occasione di riflessione più ampia sulle altre sfide che a livello globale abbiamo davanti, è arrivato dal rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri, che nel suo intervento ha tracciato lo spaccato di una terra desiderosa di riscatto.
“In Sicilia – ha spiegato Midiri – c’è un calo demografico, siamo sotto in cinque milioni di abitanti, a cui si accompagna anche la fuga dei ragazzi che finiscono il liceo e cercano fortuna nel Nord Italia. In questo modo perdiamo i nostri investimenti e la nostra fatica all’ultimo miglio perché i nostri giovani trovano lavoro nel nord Italia”. “Il rischio – ha aggiunto – è quello di un 2050 che vedrà fuori dalla Sicilia cinque milioni di studenti”.

Se ad andare via sono i giovani, diventa più difficile colmare quel divario Nord-Sud oggi “troppo evidente” e che non riguarda solo la formazione: “Oggi – ha detto il rettore – al mondo universitario servono risorse e queste per fortuna stanno arrivando. Dopo anni di crisi post 2008, in cui c’è stata una scellerata politica di decremento dei finanziamenti pubblici, finalmente lo Stato dà alle università italiane una buona quantità di denaro, con ancora un divario troppo evidente e troppo chiaro tra Nord e Sud attraverso i cosiddetti dipartimenti di eccellenza. Palermo ne ha uno, Bologna 13 o 14. Una differenza che si traduce in un finanziamento in termini di milioni di euro molto importante”.

Un passaggio dell’intervento ha poi riguardato le difficoltà a cui i giovani siciliani vanno incontro a causa delle carenze infrastrutturali e dei servizi: “Sappiamo che i nostri studenti affrontano disagi e difficoltà maggiori di altri – ha rimarcato Midiri – con una rete di trasporti, di servizi, di residenze universitarie le cui carenze rendono più irto e accidentato il loro percorso quotidiano”.
“Sappiamo che a quegli studenti – ha aggiunto – offriamo strutture non sempre idonee perché, nonostante i nostri sforzi di adeguamento, anni di sotto-finanziamento del sistema dell’istruzione in Italia- e soprattutto nel Mezzogiorno – hanno reso le nostre aule meno accoglienti di quanto i nostri giovani meriterebbero. E sappiamo che a loro viene richiesto un surplus di fiducia nel futuro, un affidamento alla speranza che sono sempre pronti a compiere, ma che la realtà spesso contraddice”.

La presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella e della presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, è per Midiri un “segnale molto importante”: “Spero che questo sia l’inizio di una attenzione nei confronti del nostro mondo e della nostra città – ha aggiunto -. Palermo può diventare guida di un processo di rinnovamento che trascina anche gli altri enti. è un momento storico legato ai finanziamenti del Pnrr e abbiamo tutte le carte in regola per diventare una città moderna e competitiva”.