Politica

Voto segreto, in Commissione una proposta per la modifica

PALERMO – Mentre i dati relativi all’economia regionale continuano a raccontare di una Sicilia che non riesce a venir fuori da una crisi economica sempre più drammatica, il dibattito all’interno del Parlamento siciliano viene catturato da questioni ben diverse. In particolare, all’interno dell’Ars tiene ancora banco la polemica legata al voto segreto, soprattutto dopo l’aut aut del presidente Nello Musumeci. “Il Governo regionale – ha detto dopo lo stop al Ddl sui rifiuti – non andrà più in Aula fino a quando non sarà abrogato il voto segreto”.

Abolizione o modifica? Se ne dovrebbe discutere oggi in Commissione Regolamento dell’Assemblea regionale siciliana. Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, riunirà dunque la Commissione, da lui presieduta, per entrare nel merito della questione.

Un argomento delicato, quello dell’abolizione del voto segreto, che imporrà probabilmente cautela. Pur avendo la maggioranza in Commissione Regolamento, infatti, appare difficile ipotizzare un blitz da parte del centrodestra perché poi il testo dovrà comunque passare dall’Aula. Per evitare così forzature e complicazioni, in queste ore sono in corso colloqui informali per tentare di trovare punti d’incontro con lo scopo di approvare un testo il più possibile condiviso.

Mettere d’accordo tutti, però, sarà tutt’altro che semplice. E le dichiarazioni rese ieri da Micciché fanno pensare che, alla fine, tutto potrebbe concludersi in un nulla di fatto. “Il voto segreto – ha affermato il presidente dell’Assemblea regionale siciliana – è assurdo. Lo eliminò Bettino Craxi in Italia e noi siamo gli unici a livello regionale a mantenerlo: spesso siamo in vantaggio rispetto al resto del Paese in tema di riforme, ma in questo caso non lo siamo”.

“Non è facilissimo però – ha precisato però Micciché – eliminare il voto segreto. Stiamo discutendo e porterò in Commissione una proposta”.