Politica

Zes, con la legge di stabilità 2020 si rafforzano i vantaggi fiscali

PALERMO – L’assessorato regionale dell’Economia ha predisposto nella legge di stabilità regionale del 2020 delle misure per agevolare la fiscalità di sviluppo per le imprese localizzate nelle Zes siciliane.
Le misure sono state messe a punto dopo che è stata definita dalla Regione la proposta per l’esame del Ministero per il Sud e la Coesione territoriale.

Questi temi sono stati trattati ieri a Roma al tavolo di confronto con il ministero dell’Economia e dell’argomento se ne è parlato il giorno prima a margine della tavola rotonda proprio sulle Zes e promossa dal sindacato Cisl Sicilia. La misura, come spiega una nota dell’assessorato regionale all’Economia, e già anticipata nella Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (NaDefr) all’esame dell’Ars, è rivolta alle imprese operanti nel settore delle attività estrattive e manifatturiere, della logistica e dei servizi con sede principale o unità locale all’interno della Zes siciliane.

L’incentivo, quale misura di fiscalità di sviluppo aggiuntiva a quella prevista dalla disciplina statale delle Zes, prevede un contributo in compensazione, parametrato ai ricavi delle vendite e delle prestazioni derivanti dall’attività svolta dall’impresa, nell’anno nel quale l’istanza è presentata ed in quello immediatamente successivo.

Le Zes in Sicilia, dopo l’integrazione dello scorso mese di dicembre da parte dell’assessorato regionale alle Attività produttive sono ben 43, dichiarate idonee dalla commissione di valutazione, che ha tenuto conto anche delle zone interessate da interventi di riconversione e anche delle numerose richieste di rimodulazione in diminuzione giunte da alcuni Comuni e sono così suddivise: 173,56 ettari alla Zes Sicilia Occidentale e 244,37 ettari alla Zes Sicilia Orientale – lasciando non assegnati 44,07 ettari. Grazie alle superfici non assegnate, la Cabina di regia ha potuto recuperare e includere nelle rispettive Zes di competenza tre aree indicate dalle Autorità portuali e altre due industriali: Porto Empedocle, il porto dell’Arenella a Palermo, Augusta, l’area del consorzio Asi di Caltagirone e la zona di San Cataldo, scalo appartenente al Comune di Caltanissetta.

“Questa disciplina, se approvata, consentirà di rendere ancor più attrattive le Zone Economiche Speciali della Sicilia ed ancor più vantaggiosi gli investimenti, creando possibilità di lavoro e di crescita della competitività regionale”, ha precisato l’Assessore all’Economia e Vicepresidente della Regione, Gaetano Armao.