Giornata d’èlite a Catania. Nel cuore della città etnea, presso l’Auditorium del Monastero dei Benedettini, si è tenuta l’assemblea pubblica di “Confindustria Catania” dal titolo “Valori d’impresa: innovazione, coraggio, fiucia, etica, resilienza”. Un appuntamento dall’alto valore funzionale nonchè simbolico, che ha visto la presenza tra gli altri del presidente del Senato Ignazio La Russa, del Ministro per gli Affari europei, per le politiche di coesione e per il PNNR Raffaele Fitto, del presidente della Regione Renato Schifani, del presidente Ars Gaetano Galvagno, del sindaco di Catania Enrico Trantino, del prefetto Maria Carmela Librizzi e del magnifico rettore di UniCt Francesco Priolo. Padrona di casa la presidentessa di Confindustria Catania, Maria Cristina Busi, la cui nomina del 24 aprile è stata ratificata in assemblea dei soci nel corso della mattinata. Al centro del confronto tra i vertici istituzionali e imprenditoriali nazionali e regionali, il tema dello sviluppo responsabile ed altresì sostenibile del settore delle imprese. Un obiettivo ambizioso, ma certamente perseguibile, a condizione che vi sia un rapporto osmotico e sinergico tra tutte le componenti a livello politico, economico ed imprenditoriale.
Carica, ambiziosa e vogliosa di iniziare l’avventura alla guida di Confindustria Catania. Si è presentata così Maria Cristina Busi, sottolineando la portata storica della sua nomina: “E’ un momento storico, dopo 98 anni (dal 1926) Confindustria Catania ha come presidente una donna. E’ un messaggio meraviglioso che parte dalla Sicilia, mi fa un immenso piacere. E’ una responsabilità importante, ci daremo dentro. Abbiamo ben presenti le problematiche e le cose più importanti sulle quali fare un programma. Ci sono questioni molto importanti come la decontribuzione che scade il 30 giugno ed è un obiettivo che dobbiamo raggiungere con Bruxelles sperando nell’aiuto del ministro Fitto. Poi ci sono le Zes, la zona industriale e tanti altri argomenti di enorme rilevanza. Un lavoratore su 3 è donna: questo è importante, se tutte le donne lavorassero il PIL aumenterebbe enormemente. Trovo assurdo che i giovani debbano abbandonare quest’isola benedetta: c’è l’Università, c’è il lavoro, ci sono le opportunità. Il compito di noi imprenditori sarà quello di farci conoscere bene dai giovani, offrendo lavoro in modo tale che i ragazzi restino qui in Sicilia”.
All’assemblea pubblica della Confindustria etnea ospite di spicco il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che tra i tanti argomenti toccati ha voluto dire la sua anche sulla questione relativa al Ponte sullo Stretto: “Scommetto sull’opportunità del Ponte sullo Stretto – le sue parole – Credo che farà bene non soltanto all’economia, ma anche psicologicamente alla capacità della Sicilia di salire di ruolo con un Ponte che ci unisca al resto d’Italia. Mio padre – ha aggiunto La Russa – mi raccontava che mio nonno, nato alla fine dell’800, gli diceva che entro poco tempo ci sarebbe stato il Ponte di Messina. E’ una aspirazione che parte dall’800 dei siciliani di potere essere un’isola culturale però che si aggancia non solo culturalmente, ma anche geograficamente al resto d’Italia”.
Presente, come detto, anche il ministro Raffaele Fitto, che ha parlato del programma di governo per il Sud e di come verranno sfruttate le risorse per favorire lo sviluppo del Meridione.
“Il governo ha messo in campo sin dall’inizio una strategia che porta con sè una visione. La riforma del Pnrr, la riforma del Fondo di sviluppo e coesione, nonchè il decreto appena approvato sulla riforma della politica di coesione mette insieme l’utilizzo coordinato di queste risorse attribuendo alle stesse una tempistica certa e una concentrazione sugli investimenti strutturali. La zona economica speciale in questo contesto è la cornice: al suo interno avrà strumenti di semplificazione e sostegno finanziario, ma anche un’infrastrutturazione adeguata. Il ruolo di Catania nel quadro delle Zes? Catania è uno dei poli più importanti e rilevanti del Mezzogiorno d’Italia. Vi è oggi un divario tra Nord e Sud storico, che ereditiamo. Noi però abbiamo lavorato in modo efficace per mettere in campo tutti gli strumenti utili a dare delle risposte in tal senso. Se parliamo del Pnrr, lo abbiamo revisionato quando dicevano che sarebbe stato impossibile. Abbiamo raggiunto il pagamento della terza e della quarta rata, stiamo definendo in questi giorni gli obiettivi della sesta rata con la quinta che dovrebbe essere approvata a breve. Sono dei risultati oggettivi, riconosciuti anche dalla Commissione Europea: questo ci incentiva a proseguire nel lavoro”.
Non poteva mancare, inoltre, anche il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. La Regione è pronta a sostenere il tessuto imprenditoriale, confermando come fatto sin dal principio la propria vicinanza agli imprenditori dell’isola. Schifani ha voluto ricordare ad inizio intervento le vittime della strage di Casteldaccia, lanciando un messaggio alle famiglie dei poveri operai che hanno perso la vita: “Voglio dedicare un pensiero a familiari e parenti delle povere vittime di Casteldaccia – dice il presidente regionale – A tal proposito, annuncio che la Regione sarà al fianco di queste famiglie: ci sarà per dovere politico, sociale ed istituzionale”. Il governatore, in occasione dell’assemblea, ha annunciato l’individuazione dell’area per la nascita dei termovalorizzatori a Catania: “Ho trovato una grande disponibilità nel sindaco di Catania, Enrico Trantino per potere realizzare al più presto i termovalorizzatori: abbiamo individuato l’area a Palermo e giovedì è stata individuata quella del capoluogo etneo. Il nostro governo ha lavorato molto per il mondo imprenditoriale, cercando di incentivare la produzione con incentivi utili nonchè logici. Abbiamo velocizzato i tempi di pagamento, semplificando le procedure. Oggi un imprenditore che intende sapere tempi e modalità per un investimento ha la certezza grazie al governo di avere tempi accettabili al contrario di ciò che avveniva un tempo. Ci siamo impegnati ad essere attrattivi, cercando di creare aree di lavoro certo. Mi trovo d’accordo con la trasformazione delle Zes in Zes Unica. In Sicilia ci sono problemi strutturali, lo sappiamo: ma non ci tireremo indietro e continueremo a lavorare”.
Sul palco della kermesse di Confindustria Catania, immancabile anche il sindaco etneo Enrico Trantino.
“Lo sviluppo della nostra terra si basa su un rapporto di osmosi e sinergia tra tutte le parti – dichiara il primo cittadino di Catania – E’ ingeneroso dire che il problema della zona industriale sia stato il rimpallarsi di responsabilità. Credo che siamo alle porte di una stagione nuova in cui dobbiamo gettare il cuore oltre l’ostacolo. Noi dobbiamo fare in modo che la città ci venga dietro. Dobbiamo invogliare i concittadini a far parte della nostra squadra, a dare fiducia alle amministrazioni. L’Elefante si muove lentamente, goffamente: i cittadini seguono le sue orme. Io invece propongo il metodo delle formiche che in colonia riescono a costruire qualcosa d’importante e a spostare anche un’elefante”.
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