Istituita dal 1° gennaio 2024 la ZES unica per il Mezzogiorno. Arrivano disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione per il rilancio dell’economia nelle aree del Meridione. Il Ministro al ramo, Raffaele Fitto, ha assicurato che le risorse non saranno solamente per il 2024.
Sono previsti investimenti per eliminare gli svantaggi dell’insularità (Sicilia e Sardegna). Nel portale dedicato si possono reperire le informazioni sui benefici riconosciuti alle imprese nella ZES unica. Inoltre si può accedere allo sportello unico digitale ZES.
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La Zona economica speciale (ZES), così come definito nel decreto n 124/2023, è un’area delimitata del territorio dello Stato nella quale l’esercizio di attività economiche e imprenditoriali da parte delle aziende già operative e di quelle che si insedieranno può beneficiare di speciali condizioni riguardo investimenti. La ZES per il Mezzogiorno comprende Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.
Il DL Sud ha sostituito – dall’1 gennaio 2024 – le 8 Zone economiche speciali esistenti con una Zes unica per il Mezzogiorno. Il Decreto prevede anche la revisione del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), con conseguenze importanti su tante opere infrastrutturali previste dal Governo, prima tra tutti il ponte sullo Stretto per creare un collegamento stabile tra Sicilia e Calabria.
Istituita – presieduta dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR – la Cabina di regia ZES con compiti di indirizzo, coordinamento, vigilanza e monitoraggio. Il Piano strategico dura tre anni. Sono presenti differenziamenti in base alle esigenze dei vari territori. Si punta pure a favorire la riconversione industriale per la transizione energetica.
L’istituzione della Zes sarà un’opportunità unica, secondo il Governo Meloni, per creare posti di lavoro e colmare finalmente l’eterno gap nord-sud. “Dal 1 gennaio partirà la Zes per il Mezzogiorno e ci sono potenzialmente 70mila nuovi posti di lavoro. Un’occasione da sfruttare”. Queste le parole del vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi.
Sulle potenzialità della Zona economica speciale unica – che il QdS ha ribattezzato “SuperZES” – si è espresso anche Confindustria, sottolineando l’importanza dell’utilizzo delle risorse del Pnrr per sostenere la nuova strada intrapresa per promuovere l’economia al Sud. “La Zes Unica può rappresentare una grande potenzialità per il Sud, ma andrà declinata con attenzione, per non vanificarne la portata. Rendere tutto il Mezzogiorno una Zona Economica Speciale è un progetto ambizioso, che però necessita di essere sorretto da un disegno strategico di medio periodo, con una solida connotazione produttiva e industriale e che sia in grado di valorizzare le peculiarità dei territori”, si legge in una recente nota.