Ha incontrato nel viaggio della sua vita padre Bernardo di San Miniato al Monte di Firenze, il clown dottore Patch Adams, che l’ha voluta con sé in Russia e, recentemente, ha concluso un viaggio in Thailandia dove ha conosciuto i problemi della realtà infantile del mondo asiatico. Una vita non comune quella della toscana Caterina Bellandi, o meglio, “Zia Caterina”, una tassista dal “cuore d’oro”.
È conosciuta in Italia e nel mondo per la sua opera di assistenza ai bambini malati di tumore che accompagna con allegria e leggerezza nel proprio taxi, colorato e pieno di peluche, all’ospedale Meyer di Firenze.
Una storia iniziata vent’anni fa, quando Stefano, il suo grande amore scomparso troppo presto a causa di un cancro ai polmoni, le lasciò in eredità il proprio strumento di lavoro. “Il mio rapporto con il taxi inizia con la nascita in cielo del mio compagno. Prima di morire mi disse che sarei stata io Taxi25. Ho cominciato questo viaggio senza sapere come fare e dove andare. Volevo che il taxi continuasse a vivere attraverso le vite degli altri”, racconta la donna che nei giorni scorsi era a Termini Imerese in occasione della presentazione del libro “Taxi Milano 25 – In viaggio con zia Caterina, una rivoluzionaria dei nostri tempi” di Alessandra Cotoloni (con la prefazione di Simone Cristicchi).
“Oggi Zia Caterina è una donna nostalgica in cerca di dio e di un amore più grande. Per me dio è qualcosa che va oltre la morte. Caterina è un cammino, è una tassista anche in pratica, con le persone che incontra e che salgono sul suo taxi. Caterina vuole essere qualcosa di più, un propulsore che porta verso il cielo perchè metà delle persone che ho amato e che amo vivono in un’altra dimensione”.
Caterina chiama i bambini SuperEroi, persone straordinarie che quotidinamente affrontano dolori insopportabili con la voglia di vivere e vincere le loro battaglie. “In questi giorni ricorre la nascita di una bambina di Grosseto, Super Sole. Ognuno di noi è chiamato a fare qualcosa di bello e onorare questa nostalgia del cielo. Oggi parliamo di Sole, poi di Kikko, Matty Potter, i cui i genitori sono qui a Termini Imerese. Non ci fermeremo, perchè chi amiamo non venga mai dimenticato e viva quotidianamente come stimolo per essere migliori”.
Mario Catalano