Politica

Zingaretti, “I decreti di Salvini si cambiano in gennaio”

“I decreti di Salvini si cambiano, come ha già annunciato la ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, nel mese di gennaio”.

Lo ha dichiarato il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, aggiungendo che “Forse si sarebbe potuto fare prima ma siamo entrati dentro il tunnel della legge di bilancio e non è stato possibile”.

“Non chiamiamoli decreti sicurezza”

Da Zingaretti sono venute critiche molto forti nei confronti dei due provvedimenti-bandiera voluti da Matteo Salvini quando era ministro dell’Interno e che furono fortemente avversati anche da molti esponenti del M5s, allora alleati della Lega Nord, ma che – a cominciare dal presidente della Camera Roberto Fico – espressero forti riserve sui contenuti dei decreti.

“Non chiamiamoli più ‘decreti sicurezza’ – ha sottolineato Zingaretti – perché con la sicurezza non avevano niente a che fare. Intanto fatemi dire che questo è l’unico governo che ha raddoppiato le risorse per il contratto delle forze dell’ordine e pagato gli straordinari a Polizia e Carabinieri”.

Salvini ha risposto su Twitter che “la Lega è pronta a raccogliere un milione di firme degli italiani per indire un referendum su sicurezza e immigrazione”.

Nella maggioranza troppe battaglie per visibilità personale

Zingaretti ha si è poi lanciato in una critica costruttiva alla coalizione di governo: “Uno dei modi secondo me sbagliati di questa maggioranza – ha detto – è quella di condurre battaglie più per visibilità personale che per risolvere problemi. Questo mettere bandierine, non serve”.

Fase nuova del governo per riaccendere i motori dell’economia

“Con Luigi Di Maio – ha aggiunto – abbiamo avuto un incontro molto utile. Abbiamo parlato della necessità di aprire una fase nuova per questo governo, per riaccendere motori dell’economia italiana”.

Sulla prescrizione necessari dei compromessi

E sulla prescrizione ha concluso: “Noi abbiamo depositato la nostra proposta di legge in parlamento per garantire una durata ragionevole dei processi”.

“Sulla posizione dei 5 Stelle – ha aggiunto – non sono assolutamente d’accordo, penso che debbano scendere a compromessi come abbiamo fatto noi quando abbiamo accettato la riduzione dei parlamentari”.

“Perché in Italia – ha concluso Zingaretti – oltre al ‘fine pena mai’ non può anche esserci il ‘fine processo mai'”.