In due terzi dell’Italia, ma non in Sicilia, da oggi ingresso in zona bianca e restrizioni al minimo per oltre quaranta milioni di persone, tenute però a continuare a indossare le mascherine, rispettare le distanze, lavare spesso le mani.
Via libera dunque a matrimoni e feste, ma con il green pass, al ristorante non più di sei al chiuso.
Intanto il trend dei contagi da nuovo coronavirus continua a diminuire.
Contagi alti in Sicilia
Tranne che in Sicilia, dove nel bollettino di ieri sera erano 183 i nuovi positivi su 6.797 tamponi, con un’incidenza del 2,7%.
La distribuzione di casi registrati per province vede Palermo con 32 casi, Catania 30, Messina 21, Siracusa 19, Trapani 19, Ragusa 31, Agrigento 4, Caltanissetta 15, Enna 12.
La nostra Regione è al secondo posto in Italia per contagi dietro la Lombardia, che però è egualmente entrata in zona bianca.
Le vittime sono state 5 e fanno salire il totale a 5.905.
Il numero degli attuali positivi è di 6.722 con un incremento di 24 casi. I guariti sono 154.
Speranza, tutti verso zona bianca
“Spero che il 95% degli italiani sia in zona bianca nei prossimi sette giorni”, ha detto ieri il ministro della Salute Roberto Speranza, riferendosi anche alla Sicilia.
L’obiettivo da raggiungere è quello di annullare le morti da Covid, nella consapevolezza che l’arma decisiva contro la pandemia resta la campagna vaccinale.
“La campagna di vaccinazione – ha detto – è l’arma vera che abbiamo per chiudere questa fase e aprirne una diversa. Dobbiamo insistere su questo terreno e continuare con ogni energia”.
Nelle zone gialle, Sicilia compresa – ieri il presidente della Regione Nello Musumeci ha dovuto dichiarare zona rossa il Comune nisseno di Santa Caterina Villaermosa – resta il coprifuoco a mezzanotte fino al 21 giugno.
Draghi, possibile chiusura ingressi da Gb
Intanto, il dilagare della variante Delta nel Regno Unito, pur non essendo al momento un problema per l’Italia, se i contagi dovessero tornare a salire potrebbero indurre il nostro Governo a reintrodurre la quarantenaper chi arrivi in Italia da quel Paese.
Lo ha detto il premier Draghi al termine del G7 rassicurando sui vaccini.
“Nessun timore o incertezza – ha detto – il nostro Piano andrà in porto”.
Le somministrazioni hanno raggiunto intanto quota quarantadue milioni e il commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo ha detto di vedere “la luce in fondo al tunnel”.
De Luca contesta
Tutto chiarito, dunque, su Astrazeneca per il governo. Ma il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha respinto l’indicazione per le seconde dosi con vaccini diversi e bandirà Astrazeneca anche per gli over 60.
Speranza, le Regioni si allineino
Ma prima il ministro Speranza e poi il presidente del Consiglio Draghi hanno ribadito che la linea da seguire sui vaccini è una sola ed è quella indicata dall’esecutivo.
Una presa di posizione che ha l’obiettivo di stoppare le polemiche sugli open day e i dubbi dai presidenti che si sono trovati a dover rivedere l’organizzazione della campagna dopo il cambio di rotta, il quarto, sul vaccino di Astrazeneca.
Draghi sostiene Speranza
Speranza ha citato i numeri prima di arrivare alle conclusioni, perché l’obiettivo di tutti – governo e regioni – è e deve rimanere quello di arrivare all’immunità di gregge prima possibile e dunque entro la fine di settembre, come ha promesso il Commissario Figliuolo.
A sostegno della linea espressa dal ministro della Salute arrivano però le parole del premier nella conferenza finale del G7, precedute dalle condoglianze per la famiglia di Camilla, la diciottenne morta a Genova.
“E’ una cosa tristissima che non doveva avvenire” ha detto Draghi, parlando di responsabilità difficili da ricostruire.
Difficile ricostruire responsabilità
Anche sugli open day con Astrazeneca agli under 60 organizzati dalle Regioni – anche sulla base di una lettera in cui il Cts non rilevava “moviti ostativi” -, il premier ha detto che è “molto complicato” ricostruire responsabilità.
Quel che è certo è che “gli open day garantivano a tanti di vaccinarsi subito, con la raccomandazione del Cts di usare Astrazeneca solo per persone di una certa età”.
Ma “sono stati usati per tutti perché le case farmaceutiche non pongono limite”.
Ora che però di dubbi, secondo il governo, non ce ne sono più, bisogna tornare a correre e “portare a termine la campagna nel modo migliore possibile”.
Cinquantacinque milioni di vaccini
Cioè con i cinquantacinque milioni di dosi Pfizer e Moderna che Figliuolo ha garantito arriveranno da ora a fine .
Ma i problemi non sono finiti: la possibilità di dover fare in autunno una terza dose si fa sempre più concreta come conferma l’Ema e dunque bisognerà mettere a punto l’ennesimo piano.
Senza contare che le varianti, lo dimostra quanto sta avvenendo in Gran Bretagna, potrebbero scombinare di nuovo tutti i piani.