Più di cento sindaci che fanno parte dell’associazione Zone Franche Montane Sicilia si sono ritrovati compatti anche questa mattina a Palazzo dei Normanni, a Palermo, dopo l’importante prova di forza dello scorso 6 maggio a piazza Montecitorio, a Roma per presentare una proposta di Ordine del giorno urgente, per salvare le terre alte di Sicilia. La richiesta alla politica regionale è di agevolare il percorso che possa rendere definitiva l’attuazione della norma politico economica che prevede una fiscalità di sviluppo nelle Terre alte di Sicilia, che sono a rischio spopolamento. Si tratta dei comuni al di sopra dei 500 metri sul livello del mare e con una popolazione inferiore ai 15 mila abitanti.
Nell’Ordine del giorno presentato oggi, e sottoscritto da cento amministratori e dal comitato delle Zone Franche Montane, si chiede al Governo Musumeci, di porre in essere tutte le interlocuzioni istituzionali opportune, affinché la commissione paritetica adotti provvedimenti idonei a trovare adeguata copertura finanziaria a sostegno delle disposizioni concernenti l’istituzione delle Zone franche montane, destinando, in via prioritaria a quest’ultima le risorse provenienti dal gettito dell’iva all’importazione. La delegazione dei sindaci delle “Terre alte” di Sicilia, di tutte le nove province, e del comitato per le Zone Franche Montane Sicilia è stata ricevuta dal presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè e dalla la vice presidente Angela Foti.
«Abbiamo avuto rassicurazioni da parte del presidente Miccichè – ha affermato Vincenzo Lapunzina, coordinatore regionale dell’Associazione -, che l’assessore alle Attività produttive, Mimmo Turano sta già provvedendo a perimetrare l’aerea per definire i territori delle Zone Franche Montane (ZFM), indicati all’articolo 1 della Legge obiettivo del 17 dicembre 2019. Continuiamo ad avere fiducia nelle istituzioni parlamentari – ha aggiunto Lapunzina – ma i nostri operatori economici e i resilienti delle Terre alte di Sicilia non possono più aspettare. Per la prima volta questa legge d’iniziativa del Parlamento regionale, voluta da tutti i partiti, ha richiamato l’attenzione della politica nazionale, su tutte le storiche criticità di questa Regione, attinenti alla realizzazione completa e corretta dello Statuto Siciliano».
“La loro battaglia è la nostra battaglia, siamo a fianco dei sindaci dell’Associazione Zone Franche Montane Sicilia. Territori splendidi con un grande potenziale turistico, culturale e imprenditoriale, culla della identità siciliana, che risentono della carenza di collegamenti ed infrastrutture e per questo richiedono lo sblocco della legge che Roma si attarda ad approvare”, lo afferma Angela Foti, vicepresidente dell’Ars e deputata regionale di Attiva Sicilia.
“Oggi – prosegue Foti – ho ricevuto a Palazzo dei Normanni, in qualità di vicepresidente dell’Assemblea, una delegazione dei 133 sindaci che nei giorni scorsi si sono recati a Roma per incontrare la ministra per il Sud, Mara Carfagna e la ministra per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini. Ora è tempo di indicare precisamente i territori da dichiarare Zona Franca Montana e di vincolare le somme per questo scopo e la proposta è che siano a valere sull’Iva all’importazione, che spetta alla Sicilia e che lo Stato trattiene da sempre. Uno scandalo al quale qualcuno si è assuefatto. C’è bisogno dell’impegno comune di tutte le istituzioni coinvolte, dai singoli comuni al governo nazionale. In questo contesto l’Ars ha approvato un ordine del giorno per impegnare il governo regionale in questa battaglia sulle Zone franche montane”.