Mancato pagamento dell’Imu, le possibilità di ravvedimento

PALERMO – Il 18 giugno è stato l’ultimo giorno entro il quale tanti possessori di case sono dovuti andare alla posta o in banca per pagare l’IMU. Ho, generalmente riscontrato nei miei assistiti una certa soddisfazione quando consegnavo loro il modello F24: si aspettavano peggio. In televisione avevamo sentito cifre così preoccupanti che la realtà e stata un sollievo. Personalmente, sono molto cauto poiché i Comuni non hanno ancora deliberato le aliquote definitive e, dati gli obiettivi di risanamento dei bilanci, non è difficile prevedere degli aumenti.
Se per qualche motivo non avessimo rispettato la scadenza dobbiamo prepararci a ricevere un accertamento che ci imporrà di pagare l’imposta municipale propria addizionata di un 30% di sanzione più gli interessi legali.
Invero, prima di arrivare all’accertamento ci sono date una serie di opportunità di regolarizzazione spontanea tramite il pagamento dell’imposta e il contestuale versamento di una sanzione ridotta: il cosiddetto “ravvedimento operoso”. Il costo del ravvedimento è graduato in base al trascorrere del tempo. Sono previste tre tipologie: “sprint”, “breve” e “lungo”. Il ravvedimento “sprint” deve essere effettuato entro quattordici giorni dalla mancata scadenza. Nel caso dell’acconto IMU 2012, quindi, entro il 2 luglio. Si deve applicare una sanzione dello 0,2% per ogni giorno di ritardo. Facciamo un esempio: poniamo che giorno 18 si sarebbe dovuto pagare un acconto IMU di € 100,00 che non abbiamo potuto pagare. Poco male, possiamo sanare il tutto pagando l’imposta maggiorata di una sanzione di 20 centesimi per ogni giorno di ritardo, fino ad arrivare a un massimo di € 2,80 il quattordicesimo giorno. Dal quindicesimo giorno fino al trentesimo si può accedere al “ravvedimento breve”: in questa fase la sanzione sarà pari al 3%, quindi, nel nostro esempio pagheremo € 3,00 in più. Trascorso il trentesimo giorno, non tutto è ancora completamente perduto. Si può ancora accedere al “ravvedimento lungo” che deve essere perfezionato entro l’anno.
 
Prevede la possibilità di mettersi “a posto” pagando una sanzione pari al 3,75%: nel nostro esempio dobbiamo, quindi, aggiungere € 3,75. Alla sanzione occorre sempre aggiungere gli interessi legali calcolati per ogni giorno di ritardo. Attualmente, il tasso di interesse legale è pari al 2,50% ossia 0,00685% al giorno.
Anche per l’IMU ricorrono le stesse opportunità di regolarizzazione spontanea che abbiamo per le altre imposte. Ma la riparazione deve essere fatta a regola d’arte altrimenti rischia di essere inefficace.

Giuseppe Grassia
Collegio dei professionisti di Veroconsumo