Confiscati 100 mln di beni a eredi dell’imprenditore Pecora

PALERMO – Beni per oltre cento milioni sono stati confiscati dalla Dia agli eredi dell’imprenditore edile palermitano Francesco Pecora, morto a maggio del 2011 e considerato dagli investigatori tra i personaggio di spicco di Cosa Nostra. Il provvedimento, emesso dal tribunale di Palermo, su proposta del direttore dalla Dia, riguarda numerosi immobili, società e conti correnti. Secondo la Dia, Pecora era un personaggio più importanti della mafia palermitana ed è stato coimputato in diversi processi.
La figlia Caterina è invece la moglie di Giovanni Motisi, considerato uno dei 30 latitanti più pericolosi. Pecora, inoltre, è consuocero di Salvatore Sbeglia, costruttore edile condannato per mafia e socio di Raffaele Ganci, boss del quartiere Noce di Palermo.
Per gli investigatori, l’imprenditore e le sue società avevano un ruolo di canale di collegamento tra la mafia e l’imprenditoria legale, occupandosi dei capitali illeciti anche fuori dalla Sicilia.