ROMA – In Italia prosegue la tendenza a ridurre i fondi per la ricerca: lo rileva il fisico Giorgio Parisi, dell’università Sapienza di Roma, riferendoisi al Programma Nazionale della Ricerca 2015-2010.
Quest’ultimo, osserva Parisi, “ha stanziato 2.430 milioni: sfortunatamente questo Programma Nazionale conferma la tendenza a diminuire i fondi per la ricerca”. Per questo, aggiunge, “se vogliamo salvare la ricerca italiana dal disastro, serve un’immediata inversione di tendenza”.
La considerazione di Parisi si basa sul fatto che il Programma Nazionale della Ricerca 2011-2013, approvato dal governo Berlusconi, aveva stanziato 6.089 milioni, “ovvero più del doppio di quelli previsti per il 2015-2017”. Il Programma Nazionale 2014-2020, presentato dal ministro Maria Chiara Carrozza poco prima della caduta del governo Letta, prevedeva una spesa di 900 milioni l’anno, pari a 3.600 milioni per il periodo 2014-2017, contro quelle dell’attuale Programma Nazionale, di circa 3.100 milioni.