Si dice: Se devi dire una bugia, dilla grossa. E ancora: Se devi ubriacarti, fallo al massimo usando vino buono. E si aggiunge: Se devi commettere un peccato fallo grosso. I tre modi di dire, a cui se ne aggiungono tanti altri, vogliono significare che nella vita di una persona, improntata a un comportamento per bene, vi possono essere eccezioni ma consapevoli, in modo da evitare che i peccati si commettano per leggerezza.
La consapevolezza di essere poca cosa, un granello di sabbia nel deserto, una goccia nel mare, ci fa capire come la nostra pochezza non possa farci tenere comportamenti fuori dimensione, salvo eccezioni che sono riportate nei libri di storia, di filosofia e di letteratura, o che avvengono nella vita comune di cui non abbiamo notizia.
Televisioni e giornali di questo ultimo decennio hanno preso l’abitudine di teatrare o amplificare fatti ed eventi comuni, per attirare artificialmente l’attenzione del pubblico. Anche questo comportamento distorto dei giornalisti che lo tengono è un atto impuro, cioé non rivolto al bene comune, che va sempre anteposto all’interesse personale. Facciamo poca attenzione a questi eventi, eppure dovremmo sottolinearli continuamente.
La nostra impurità è la condizione di ciò che moralmente è spiritualmente impuro. è la consapevolezza che siamo fatti di carne e ossa, cioè di corpo, governato dal cervello, a sua volta governato dall’intelligenza, su cui aleggia lo spirito (la quadripartizione socratica). Ed è proprio lo spirito , che entra in un corpo e poi ne esce, dopo un variabile lasso di tempo, che dura in base alle regole della Natura.
Tale spirito è quello che fa funzionare la nostra sensibilità, poi accertata dall’intelligenza, mentre il cervello ha una funzione di gestione delle attività del corpo, alcune delle quali non sono disponibili dalla nostra volontà, perché funzionano automaticamente. Pensiamo all’apparato cardiocircolatorio, a quello ghiandolare, all’altro intestinale e via dicendo.
Per scoprire quanto descriviamo, non serve la sfera di cristallo, basta leggere, leggere, leggere e discutere con persone colte ed intelligenti, dalle quali apprendere pensieri e insegnamenti che ci rendano meno impuri.