Cipresso, la naturale barriera antifuoco

BRUXELLES – La Regione siciliana ha illustrato ieri a Bruxelles i risultati della prima sperimentazione di un progetto antincendio "ecologico" che potrebbe facilmente essere adottato in tutti i paesi del Mediterraneo. Il compito di illustrare il progetto pilota è toccato al dirigente generale del dipartimento siciliano delle foreste, Pietro Tolomeo, dinanzi ai rappresentanti delle 12 regioni europee – che fanno parte di 5 diversi stati nazionali – firmatari dell’atto costitutivo della Macroregione adriatico ionica. La Regione Siciliana è capofila.
Il progetto denominato Cypfire, finanziato con i fondi strutturali 2007, è stato definito come una esperienza positiva di cooperazione transnazionale nel Mediterraneo, che ha coinvolto attivamente 8 diversi enti di diverse regioni europee e 3 enti di ricerca di paesi non europei: Tunisia, Turchia e Israele.
Quanto sperimentato si basa su un principio estremamente semplice, legato alla resistenza opposta al fuoco, in maniera naturale, dalle barriere di cipresso: l’uso di questa specie vegetale si è rivelato un buon sistema per prevenire l’innesco e l’avanzamento degli incendi.
Il progetto – avviato a giugno 2010 e che si concluderà nel maggio prossimo – prevede l’impianto di filari multipli di cipresso per ridurre il possibile impatto del fuoco sull’ambiente, sostituendo i costosi ed antiestetici viali parafuoco.
“Il cipresso è una pianta autoctona dell’Europa meridionale – ha spiegato Tolomeo -, molto resistente al calore e alla siccità. Il suo sottobosco, composto da una lettiera umida e compatta, impedisce la crescita di altre piante. Le prove di laboratorio condotte in questo periodo, hanno confermato la forte resistenza al fuoco di questo tipo di barriere naturali e assolutamente ecologiche”.