È grave che nessuna forza (debolezza) politica stia riuscendo ad intercettare il diffuso dissenso verso la partitocrazia, espresso per un verso o per l’altro. Neanche la neo lista Scelta civica Monti per l’Italia, anche per l’impossibilità di bene organizzare la campagna elettorale su tutto il territorio nazionale, potrà acquisire consensi che le permetterebbero di governare.
Questo dispiace perché il Professore è persona perbene, capace e corretta, che non è stata in condizione di fare le riforme necessarie per tagliare la spesa pubblica e impedirle il suo aumento, frutto di improvvide leggi approvate dai governi Prodi e Berlusconi.
Dispiace ancor più che in Sicilia non abbia avuto la possibilità di colloquiare con gli elettori per ottenerne il consenso.
Fra poco più di tre mesi, in tutta Italia si svolgeranno le Amministrative e, per quanto riguarda Catania, Messina, Siracusa, Ragusa e molte altre città, Monti dovrà rapidamente individuare dei candidati credibili, fuori dal mondo dei senza-onore che hanno rovinato i territori.
È proprio l’assenza di mea culpa l’aspetto più negativo di questa campagna elettorale: dinosauri che hanno gravi responsabilità ancora ci inondano del loro bla bla bla.
Il Trattato di Maastricht (7 febbraio 1992) prevede che il debito di ognuno dei 17 Stati membri dell’Eurozona non possa superare il 60 per cento del Pil. In atto la Grecia è vicina al 160 per cento, l’Italia è vicina al 130 per cento, mentre tutti gli altri partner europei sono al di sotto del 100 per cento.
I due citati Accordi prevedono che il surplus di debito pubblico debba essere ridotto tassativamente in venti anni. Come dire che mille miliardi devono essere tagliati a fette di 50 miliardi all’anno.
Cavoli amari per il Governo che uscirà dalle elezioni, che dovrà raggiungere contemporaneamente i due obiettivi del pareggio di bilancio e della riduzione di 50 miliardi per anno del debito pubblico.
Riteniamo che Berlusconi non possa vincere queste elezioni, però in relazione ai suffragi ottenuti potrà avere un potere di interdizione. Non crediamo che Bersani possa vincere al Senato, colpito fortemente dalla vicenda del Monte dei Paschi. Monti, dal suo canto, ha detto che non farà la stampella di nessuno. Un rebus che al momento non presenta soluzione, che forse c’è: rivotare, come in Grecia.