Pasticcio liste Micari, annunciati due ricorsi

MESSINA – Pasticci nella presentazione delle liste elettorali.
L’ufficio elettorale del tribunale di Messina due giorni fa aveva escluso la lista dove era capolista il presidente della Regione uscente Rosario Crocetta nella lista Micari presidente. Giovanni Di Salvo, coordinatore del Comitato elettorale di Fabrizio Micari ha detto che è stato dato “mandato ad un pool di avvocati affinchè venga predisposto il ricorso per la riammissione della lista ‘Micari Presidente’ nel collegio di Messina per poter competere ad armi pari con gli altri schieramenti. Riteniamo di avere in nostro possesso elementi utili per l’accoglimento del ricorso”. Francesco Calanna del Pd incalza: “La lista non andava esclusa alle 16, il nostro delegato era regolarmente in Tribunale per depositarla. Mi dicono che nella fretta avessero sbagliato cartella e che uno dei delegati si sia recato in macchina per recuperare il resto dei documenti. Non c’è stato nulla di grave, al massimo era necessaria integrazione. Siamo fiduciosi che tutto si possa aggiustare”.
Commenta così invece Rosario Crocetta: “Domani (oggi per chi legge, ndr) depositeremo al Tar di Palermo due ricorsi, uno io, l’altro Micari. Ci sono dei precedenti della giurisprudenza; comunque ci rimettiamo alla decisione del Giudice”.
 Hanno depositato ieri invece il ricorso all’ufficio elettorale del tribunale di Messina gli esponenti della lista “Noi siciliani”, anche loro esclusi. Sempre in tema di liste elettorali in Sicilia, L’Anpi esprime “viva indignazione e forte preoccupazione civile e democratica” per la presenza alle Regionali siciliane del 5 novembre di Casapound, con liste elettorali nelle provincie di Palermo, Catania, Agrigento e un candidato alla Presidenza della Regione.” è questa un’associazione – accusa – che infrange e vilipende i principi basilari della Costituzione italiana che sanciscono i valori di liberta’, democrazia, rispetto dei diritti umani e pari dignità sociale per tutti”. L’Anpi chiede alla Commissione elettorale regionale a rivedere con urgenza le motivazioni che hanno determinato l’accettazione della lista.