Ex Province, Crocetta non teme l’impugnativa

PALERMO – è una storia infinita quella della mancata riforma delle province. Una legge che nel resto d’Italia ha seguito i binari tracciati dalla legge Delrio e che in Sicilia si è trascinata per quattro lunghi anni senza arrivare ad un punto.
Ieri il governatore Crocetta è intervenuto sulla nomina dei Commissari nelle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. “Non esiste alcun margine di lasciare in carica i sindaci delle città metropolitane: dura lex, sed lex – ha detto Crocetta –  Il parere, infatti, dell’ufficio legislativo e legale della Regione siciliana è netto, laddove la legge prevede la decadenza immediata dei sindaci metropolitani e la loro sostituzione con commissari regionali”. Una nomina questa che comunque non risolverà nulla sul fronte della riforma ma è ancora uno stadio intermedio. Crocetta ha spiegato l’inutilità di un eventuale ricorso. “Non vale neppure invocare l’ipotesi di ricorso annunciato dalla presidenza del Consiglio – spiega Crocetta – per bloccare l’applicazione della legge. Nell’aprile scorso il Consiglio di giustizia amministrativa della Regione siciliana, interpellato sulla questione dell’applicabilità della legge regionale che prevedeva norme chiaramente incostituzionali sulla decadenza dei sindaci, si è già espresso con chiarezza”.
Crocetta auspica che questo fatto non sia motivo per fomentare notizie su eventuali scontri interni alla sinistra. “Spero che, sulla base dei pareri già espressi dal Cga – conclude il governatore – nessuno parli di scontro politico nell’ambito del centro sinistra, poiché è dovere del presidente della Regione far rispettare le leggi del Parlamento siciliano, anche se non le dovesse condividerle e, persino, ritenerle incostituzionali”. Rimediare a questo pasticcio toccherà al nuovo presidente della Regione che verrà eletto il prossimo 5 novembre.

Raffaella Pessina