Un progetto si può paragonare ad una pagina bianca sulla quale trascrivere le proprie idee anche col brain storming, cioè alla rinfusa, come vengono e man mano che vengono. Accingersi a riempire una pagina bianca è sempre un’impresa esaltante e solo chi ha voglia di vivere intensamente lo capisce.
Coloro che rimangono sulle proprie posizioni senza la spinta interiore che li porti ad evolversi non possono capire il piacere che si prova nel compilare un progetto. Si tratta di una sfida forte, che ci fa mettere in gioco totalmente perché bisogna scavare dentro di noi per trarre il meglio.
E poi, bisogna trascrivere tutti i dati gettati alla rinfusa sulla pagina bianca secondo un metodo che stabilisca l’obiettivo ed il percorso necessario a raggiungerlo. Insomma, va steso un piano che si suddivide nelle quattro classiche parti:programmazione, organizzazione, gestione e controllo.
La qualità del piano, quando c’è, lo rende eseguibile e realizzabile. Questo accade solo se il progetto è steso in termini chiari e comprensibili, di modo che chi lo legga ne capisca subito la realizzabilità.
Senza i requisiti di concretezza nessun progetto è realizzabile. Per contro, anche il più ardito che abbia le gambe giuste può essere realizzato.
La pagina bianca è, al tempo stesso, un’enorme difficoltà ed una grande esaltazione. Ci fa vedere la nostra pochezza e contestualmente la nostra potenzialità. Si tratta di mettere insieme una debolezza ed una forza per tentare con ogni mezzo in nostro possesso di approdare al risultato.
Così è accaduto nei secoli, quando le innovazioni arrivavano all’opinione pubblica e questa reagiva con incredulità, spesso denigrando chi rivelava verità esistenti, ma di cui nessuno aveva cognizione.
Per tutti ricordiamo Galileo Galilei (1564-1642), i Principia di Isaac Newton nel 1687, gli esperimenti di Benjamin Franklin nel 1752, la Teoria atomica degli elementi di John Dalton nel 1808.
Nessuno di noi si deve impaurire per quello che hanno scoperto questi grandi uomini perché potenzialmente abbiamo la possibilità di fare, nel nostro piccolo, grandi cose. Dobbiamo metterci tutta la nostra volontà e tutta la nostra capacità, pensando che i nostri piccoli limiti possono essere estesi in proporzione.