Province da tagliare, il Governo ci riprova

ROMA – Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al disegno di legge costituzionale per l’abolizione delle Province. è un testo molto breve. Il primo articolo sostituisce l’articolo 114 della Costituzione: “La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Regioni e dallo Stato”, dice la nuova formulazione eliminando appunto il riferimento alle Province. L’articolo 2 cancella ogni riferimento alla Province in tutti gli altri articoli della Costituzione. Tredici in tutto i commi modificati.
“Ci sentiamo vincolati all’impegno” dell’abolizione delle Province che era contenuto nel programma che ha avuto la fiducia delle Camere”, ha detto il premier Enrico Letta. “Abbiamo abrogato il termine province da tutti gli articoli della Costituzione. Speriamo che il Parlamento approvi” il provvedimento “nel più breve tempo possibile”.
Il governo intende inoltre “salvaguardare i lavoratori” delle Province e “le funzioni” di questi enti abrogati con il disegno di legge costituzionale, ha detto il premier.
Il ddl costituzionale per l’abolizione delle Province “rimanda ad una legge che, ovviamente nell’ambito delle competenze” degli altri enti locali, “ripartirà le funzioni che oggi sono in capo alle province”, ha dettoEnrico Letta, in conferenza stampa a palazzo Chigi.
Il ministro Quagliariello, ha precisato che “quando saranno note le motivazioni della sentenza della Corte Costituzionale, il collega Delrio proporrà una legge che dia applicazione al ddl costituzionale”.
Il governo si è munito di un sito, www.partecipa.gov.it, per la consultazione pubblica sulle riforme costituzionali. Lo ha annunciato il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello in conferenza stampa a Palazzo Chigi, al termine del Consiglio dei ministri. C’è stata un’informativa sulla consultazione popolare “che ha per oggetto i temi che la mozione parlamentare ha indicato essere le questioni di cui si occuperà il comitato dei quaranta”, ha detto Quagliariello.
 La consultazione “ha tre livelli: uno molto semplice, uno più sofisticato e uno che ha per riferimento coloro che professionalmente si occupano di riforme”.
La consultazione sarà aperta da lunedì prossimo, fino all’8 ottobre e i risultati saranno pubblicati on line. Ci sarà inoltre un comitato scientifico garante perché “ vada nella piu’ assoluta imparzialità”, ha detto Quagliariello.
“Si tratta di una iniziativa di partecipazione – ha spiegato il ministro delle Riforme – e non di un sondaggio online. Noi – ha aggiunto – siamo molto attenti a che queste iniziative avvengano prima che il Parlamento entri nel merito delle riforme”. Per questo è stato previsto il termine dell’8 ottobre per la pubblicazione dei risultati.