Perché vi abbiamo raccontato questo fatto? Perché vorremmo che anche la Germania si mangiasse la Sicilia. Tradotto, che significa? Se arrivassero le imprese tedesche qui da noi vorrebbe dire che avrebbero trovato l’ambiente idoneo a produrre ricchezza e occupazione. Ma questo sarebbe successivo al regolare funzionamento delle Pubbliche ammnistrazioni, regionale e locali, capaci di concedere autorizzazioni e quant’altro in non più di trenta giorni.
Ecco cosa dovrebbe fare il presidente della Regione, anziché distrarsi in attività partitocratiche e altre amenità contrarie all’interesse dei siciliani: creare le condizioni perché arrivino in massa gli investitori stranieri, non solo quelli tedeschi, in tutti i settori mercelologici.
Nelle energie rinnovabili c’è enorme spazio di crescita ed occupazione, lo stesso dicasi nell’agricoltura, anche biologica (oro verde), e nel turismo (oro blu). Ma c’è spazio anche nell’industria innovativa (non quella pesante, una stupidata!), nei servizi avanzati e anche in quel tesoro delle attività artigianali che mettono in risalto le grandi capacità di un popolo, accumulate nei secoli. Ecco la vera rivoluzione, altro che Pd e Megafono.
Questa è la Regione dei “no”. Guai a chi prospetti progetti di sviluppo. Poi, si depauperano miliardi per l’inutile formazione, fonte di corruzione, mentre tutta la dirigenza regionale e comunale continua nel suo comportamento del “no”. Con i “no” la Regione si è bloccata, le piccole e medie imprese sono all’asfissia, molte di esse hanno cessato l’attività e decine di migliaia di lavoratori del settore privato restano a casa, in uno stato di grande sofferenza economica e sociale.
Ecco di cosa si dovrebbe preoccupare il presidente della Regione. La sua inazione rispetto ai macigni sulla Sicilia, più volte pubblicati in queste pagine, è un comportamento irresponsabile che assomiglia tanto a quello di Cuffaro e Lombardo.
Crocetta ha ereditato i frutti velenosi di quei pessimi presidenti. Quando ha annunciato che voleva fare la rivoluzione, noi gli abbiamo aperto una linea di credito di un anno. Ma dopo nove mesi, la situazione economico-sociale e quella di cantieri e investimenti, è totalmente piatta.
Crocetta onori il suo impegno, oppure diverrà il terzo pernicioso presidente della Regione.