Consob: un nuovo caso Savona, eletto dalla maggioranza, sarebbe incompatibile e in conflitto d’interessi

Intesa nella maggioranza sulla nomina di Paolo Savona alla presidenza della Consob, l’autorità garante della Borsa in Italia, ratificata dal Consiglio dei ministri.
 
L’incarico di presidente di Consob dura sette anni: sulla carta Savona dovrebbe rimanere in carica fino al 2026, anno in cui compirà 90 anni.
 
Il premier Conte prenderà l’interim degli Affari europei, dicastero che era affidato appunto a Savona.
 
L’economista, inizialmente, era stato indicato per il posto ora occupato da Tria per le sue posizioni antieuropeiste. Ma l’ipotesi era stata respinta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che considerava pericoloso dare l’incarico a una persona esplicitamente euroscettica.
 
La vicepresidente del gruppo dem al Senato Simona Malpezzi ha parlato di "situazione gravissima e senza precedenti" e Filippo Sensi si è chiesto su Twitter se "il Savona che si dimise lo scorso maggio da direttore di Euklid Ltd e presidente del Fondo di investimento omonimo lussemburghese è ancora azionista di Euklid e in che percentuale" perché "questo sarebbe compatibile con suo incarico Consob" poiché il fondo Euklid è un soggetto vigilato dall’autorità garante della Borsa. Un conflitto d’interessi, insomma.
 
"Sul caso Savona, perché di caso si tratta – ha aggiunto Sensi – ho l’impressione che delle due l’una: se non vale la Madia, vale la Frattini, e viceversa. L’incompatibilità resta evidente, gli azzeccagarbugli sono avvertiti".
 
Da Salvini arriva una difesa d’ufficio: "Savona è una garanzia".
 
Ma non spiega per quali motivi lo sia.