Aria irrespirabile a Palermo

“Si respira cattiva aria a Palermo, con preoccupanti e insoliti livelli di benzene. E se l’altro inquinante più noto – il Pm10 – è nella media lo si deve probabilmente soltanto alla favorevoli condizioni climatiche di questi giorni che hanno ripulito l’atmosfera”.
È questa l’istantanea scattata dal Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, la campagna itinerante realizzata con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare.
 
“Anche perché le punte di polveri sottili che sono state registrate durante il fine settimana destano più che una preoccupazione”, come emerge dal bilancio finale della prima tappa del tour 2014 presentato questa mattina in conferenza stampa da Serena Carpentieri, responsabile Treno Verde di Legambiente; Gianfranco Zanna, direttore Legambiente Sicilia e Luca Ricciardi, responsabile laboratorio qualità dell’Aria di Italcertifer.
 
Il monitoraggio è stato effettuato dal Laboratorio Mobile di Italcertifer, per 72 ore consecutive, in piazza Verdi, all’angolo di via Maqueda. Oltre ai valori del PM10, sono state raccolte informazioni sulle concentrazioni nell’aria di benzene, biossido di azoto, monossido di carbonio, biossido di zolfo e ozono.
 
“Il meteo, però, nulla ha potuto contro l’inquinamento acustico – affermano i ricercatori – sentenza senza appello per il capoluogo siciliano. Non solo perché i decibel sono fuori controllo con soglie di rumore oltre i limiti, ma anche perché il Comune non ha ancora dotato la città del piano di zonizzazione acustica, obbligatorio per legge da ormai quindici anni”.
 
“Nel corso dei tre giorni di monitoraggio sono registrati valori notevoli di benzene con una media giornaliera più elevata rispetto al limite previsto come media annuale dal Decreto legislativo 155/2010”, spiega Ricciardi.
 
“È un dato di fatto che molti degli inquinanti presenti nell’aria siano una diretta conseguenza delle emissioni prodotte dal traffico automobilistico, per di più se i mezzi circolanti sono molto vecchi così come accade a Palermo”, sottolinea Carpentieri, responsabile del Treno Verde. Il capoluogo siciliano è, infatti, tra i peggiori in Italia su questo fronte, sia per l’alto tasso di motorizzazione privata, sia per la “qualità” del parco auto.