Isole minori, primo sì al ddl quadro

PALERMO – È stato approvato ieri all’unanimità dalla Commissione Ambiente dell’Ars, con il parere favorevole del governo, il disegno di legge quadro sulle Isole minori. Il prossimo step è la Commissione Bilancio, che dovrà trovare la copertura finanziaria. In questo ambito si punta a sfruttare anche fondi nazionali relativi al Dupim (Documento unico di programmazione per le isole minori) e fondi comunitari.
Nel disegno di legge – elaborato in collaborazione con l’associazione nazionale comuni isole minori (in testa la professoressa Giampiera Usai) e con docenti delle università, tra cui la professoressa Wanda Cortese – c’è di tutto, dalla valorizzazione dei beni culturali ed ambientali, alla garanzia di un adeguato rifornimento idrico, dal recupero del patrimonio edilizio, alla promozione dell’artigianato e della pesca.
Il disegno di legge prevede anche interventi sul piano della fiscalità di sviluppo.
Allo scopo di favorire un più razionale ed adeguato utilizzo del patrimonio esistente e per potenziare i servizi turistici ed alberghieri, i Comuni delle isole minori potranno anche autorizzare, in deroga agli strumenti urbanistici vigenti, mutamenti delle destinazioni d’uso degli immobili, purché non comportino aumento di cubature e nel rispetto delle caratteristiche architettoniche del luogo.
Il ddl prevede anche il rafforzamento e il potenziamento degli ospedali per assicurare pronte risposte alle emergenze sanitarie anche con il mantenimento, in deroga alla normativa vigente, dei punti nascita. Misure sono previste pure a sostegno del sistema scolastico, incentivando la dimora abituale del personale attraverso indennità per sede disagiata e con altre misure.
Soddisfatto il presidente della Commissione, il Cinquestelle Giampiero Trizzino, che è il primo firmatario della norma. “Sarebbe – dice Trizzino – la prima legge quadro del settore in Italia, che rivoluzionerebbe la vita degli isolani. Non è più tempo di provvedimenti sporadici, di agevolazioni fiscali episodiche e frammentarie che non sono sufficienti a sanare l’economia insulare né a risolvere il problema delle casse dei Comuni, quasi sempre vuote”. “La legge – continua Trizzino – permetterebbe inoltre di ripescare progetti cantierabili che non sono stati finanziati per mancanza di copertura economica”.