In Romagna tutti i servizi sono riuniti in cooperative: lavanderie, pulizie, alimentari, manutenzione e via enumerando. Cosicché quelle imprese realizzano forti economie di scala e sono in condizione di fornire servizi settoriali a prezzi ultracompetitivi.
In questo quadro rientra l’attività rigorosa delle istituzioni locali, che controllano con severità tutte le attività ma, per contro, favoriscono gli imprenditori, rispondendo con immediatezza alle loro istanze di autorizzazioni, concessioni e quant’altro.
L’attività turistica è una cosa seria e nessuno può esercitarla se non ha un’adeguata preparazione. In Sicilia, abbiamo un assessore bergamasco, Michela Stancheris, dotata di grande buona volontà, ma che i fatti condannano.
Nel prossimo novembre il governo Crocetta taglierà il traguardo dei due anni. Tolta l’estate, gli rimangono pochi mesi. La domanda da porgli è: in questo biennio, è aumentato il numero di pernottamenti (settore affari e settore turismo)?
Eppure, qui arrivano spontaneamente decine di migliaia di turisti, attratti dalle bellezze paesaggistiche, archeologiche, marine e da 2.500 anni di storia, di ogni angolo dell’Isola.
Il turismo dovrebbe essere una componente importante del Pil, con l’obiettivo di raggiungere almeno il dieci per cento, pari a circa otto miliardi. In atto è a meno di tre.
Senza un progetto concreto e professionale, la differenza fra tre e dieci punti non può essere colmata. Ci vuole gente competente alla Regione e nei Comuni, che lavori insieme con albergatori e agenzie turistiche per creare attrazioni da mettere su un grande portale regionale e sui portali dei singoli Comuni.
Ma siccome i siti sono passivi, occorre una forte azione promozionale, per indurre i cittadini di tante nazioni che amano la Sicilia, ad andare sui siti stessi, dai quali verrebbe stimolata la voglia di venire da noi. Ma, ribadiamo, ci vogliono i professionisti, mentre i quaquaraquà devono essere messi alla porta, senza complimenti.
Vorremmo che tanti editorialisti e commentatori siciliani si esprimessero sulla materia. Tutti i quotidiani e le televisioni dell’Isola dovrebbero esercitare una forte pressione sulle responsabilità istituzionali, per smuovere la ruota turistica che attualmente è bloccata. Avanti, insieme.