Ci sono anche attori siciliani per l’Alleanza contro la povertà

PALERMO – Quando si parla di povertà corre subito alla mente la classica immagine del volontario che porta da mangiare a un barbone o la spesa a una famiglia bisognosa.
Tuttavia, negli ultimi decenni la società civile e, in particolare il volontariato, ha cambiato prospettiva. Continua a dare supporto ai bisognosi, ma punta pure ai risvolti politico-amministrativi della tutela dei diritti e ai processi di empowerment, cioè di potenziamento della consapevolezza e dell’impegno dei cittadini nella rivendicazione e nell’affermazione concreta di quanto sancito dalla Costituzione.
Quindi, aiuto ai poveri sì, ma nella direttrice di un’inclusione attiva. In altri termini, la persona bisognosa e povera diviene protagonista del proprio riscatto sociale e di un rinnovato ruolo nella comunità.
Per questo i recenti provvedimenti del Governo nazionale contro la povertà hanno riscosso fra i volontari molta attenzione. Sia perché accolgono, a livello teorico, la prospettiva dell’inclusione attiva, più volte richiesta da chi opera sul fronte della lotta alla povertà. Sia perché tentano di collocare istituzioni e operatori sociali su un piano di cooperazione e di collaborazione.
Quanto messo in campo è ancora migliorabile e non è purtroppo sufficiente. Comunque, è un punto di partenza utile a innescare, soprattutto in Sicilia, un cambio culturale nella programmazione pubblica dei servizi e nelle prassi di sostegno alle categorie più deboli.
«Occorre dare un’ulteriore spinta agli “investimenti” sul contrasto alla povertà, soprattutto da parte del Governo regionale». Lo dice Giuditta Petrillo, presidente del CeSVoP (Centro di Servizi per il Volontariato di Palermo).
«Con questo intento abbiamo voluto rafforzare il fronte degli enti e delle organizzazioni siciliane impegnate in questo ambito. E lo abbiamo fatto sancendo anche in Sicilia l’Alleanza contro la povertà. Un patto di collaborazione già operante a livello nazionale e che, dallo scorso ottobre, può pure contare su un’articolazione siciliana.
L’Alleanza punta al reddito di inclusione sociale che sostenga chiunque si trovi in situazione di povertà grave e di indigenza. CSVnet (coordinamento nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato), il CeSVoP e il volontariato siciliano appoggiano la creazione di questo strumento, ma chiedono inoltre una maggiore attenzione e collaborazione delle istituzioni pubbliche con il Terzo settore, perché qualsiasi misura o riforma può essere efficace se ci si mette al fianco di chi opera quotidianamente sul campo e può verificare adeguatezza e/o inefficienza degli interventi attivati».