Coalizione anti-Crocetta: al via il tavolo di lavoro

PALERMO – Due nuovi nomi per la presidenza della Regione Sicilia dopo quelli di Giancarlo Cancelleri, candidato M5S, e del presidente uscente Rosario Crocetta, ormai scaricato da gran parte dei partiti che lo hanno sostenuto durante la campagna elettorale del 2012 e portato al Governo quasi cinque anni fa.
 
Nella giornata di ieri, infatti, hanno ufficializzato la propria candidatura anche Piera Maria Loiacono, sostenuta dalla coalizione Libertà e Democrazia, di cui fanno parte i movimenti politici Libertas e Veritas, il Partito liberale italiano Rinascita Socialdemocratica e la Lista civica per il Lavoro, e Franco Busalacchi, a capo del movimento Noi Siciliani con Busalacchi, che comprende nella squadra di governo anche l’economista keynesiano Nino Galloni e il filosofo Diego Fusaro.
“Oggi più che mai – ha dichiarato la Loiacono durante la conferenza stampa di presentazione – non è più sufficiente voltare pagina in Sicilia, ma cambiare il libro, di fronte allo sfacelo causato da anni e anni di malgoverno. La nostra Isola ha toccato il fondo dal punto di visita economico e sociale e per questo bisogna subito riemergere puntando sulla ripresa del lavoro e sulla reale e puntuale applicazione delle prerogative dello Statuto siciliano. Per questo – ha concluso la candidata – continuerò a confrontarmi con i cittadini che incontro quotidianamente prestando loro l’attenzione dovuta al fine di formulare una serie di fatti che serviranno a definire il progetto di governo per la Sicilia”.

Busalacchi, invece, ha voluto porre l’accento sull’importanza dello Statuto autonomo
: “Perché in Trentino l’Autonomia speciale ha prodotto ricchezza e in Sicilia no? Perché in Sicilia i nostri politici si sono lasciati corrompere dai governi nazionali che non vogliono applicare il nostro Statuto per continuare a fagocitare le nostre risorse. Loro ne traggono vantaggi personali mentre la Sicilia, che potrebbe stare bene come se non più del Trentino, viene condannata alla povertà. Noi siamo pronti a scontrarci con lo Stato per difendere gli interessi della Sicilia e per una piena applicazione dell’Autonomia, poi saranno i siciliani a scegliere se vorranno l’indipendenza o un nuovo patto federativo con lo Stato”.

Intanto il Centrosinistra, dopo il no del presidente del Senato, Pietro Grasso,
sta tentando di costruire un progetto politico credibile, sostenuto da un’importante personalità da candidare alla presidenza della Regione, per evitare di consegnare la vittoria al Movimento Cinquestelle, in pole position per la poltrona più ambita; e lo fa affidandosi completamente al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, vero trionfatore delle scorse elezioni comunali in Sicilia, che proprio ieri, durante il vertice che si è svolto a Villa Niscemi con alcuni esponenti dei partiti di Centrosinistra, ha lanciato la proposta di un tavolo di lavoro di confronto regionale coordinato dall’ex deputato Rino La Placa, allo scopo di trovare la sintesi con gli alleati sul candidato alla presidenza della Regione e sul programma, partendo comunque da alcuni punti fermi come l’acqua pubblica. Il sindaco, pronto a lanciare la lista dei territori, ha suggerito il “modello Palermo” come chiave di volta e ha rimarcato soprattutto la necessità di discontinuità col governo di Rosario Crocetta, auspicando l’unità del fronte anche nell’ipotesi che il presidente uscente confermasse la propria candidatura. Una linea che comunque necessiterà di un accordo che appare tutto in salita. Al vertice infatti non c’era il segretario del Pd siciliano, Fausto Raciti, perché non invitato. Presenti invece l’ex ministro Totò Cardinale, esponente di Sicilia Futura, i socialisti Carlo Vizzini e Nino Oddo, Giusto Catania, Sergio Lima, Luigi Perollo e Vincenzo Fumetta di Sicilia comune e Mariella Maggio, rappresentante provinciale e regionale di Art.1-Mdp. Assenti, come previsto, i centristi di D’Alia e gli alfaniani. Il prossimo appuntamento, previsto per l’ultima settimana di luglio, sarà tra i leader regionali.

Nel frattempo l’ex deputato Rino La Placa
, su proposta di Orlando, ha avuto il mandato di lavorare a una bozza di programma con l’obiettivo di sintetizzare le istanze dei vari soggetti politici che siedono al tavolo. Il sindaco, a quanto pare, avrebbe sostenuto che se si riuscisse a mettere insieme una coalizione compatta attorno a un programma ben definito (acqua pubblica, la gestione virtuosa dei rifiuti, i temi del lavoro e dello sviluppo oltre che la lotta per la legalità) il presidente del Senato Grasso potrebbe addirittura ripensarci e diventare, come gran parte del Centrosinistra spera, il candidato principale in grado, fra le altre cose, di far desistere Crocetta.