Il credito d’imposta per il rilancio dell’economia

CATANIA – Dopo il via libera del Presidente Mattarella, che ha firmato l’autorizzazione per la presentazione alle Camere, la legge di Bilancio 2018 è approdata in Senato. Al di là della battiaglia politica e delle numerose questioni ancora da risolvere, ci sono diversi articoli che potrebbero prorogare le importanti misure agevolative per la casa e le imprese e avviare una serie di nuovi incentivi (impianti sportivi, verde privato, formazione).
A questa prospettiva si aggiungono le numerose opportunità già attive legate al credito d’imposta e che rappresentano delle grandi occasioni per investire in tutti i campi.

RICERCA & SVILUPPO – 50%
Opportunità per stimolare la spesa privata in Ricerca e Sviluppo per innovare processi e prodotti e garantire la competitività futura delle imprese. Il credito d’imposta del 50% su spese incrementali in Ricerca e Sviluppo è riconosciuto fino a un massimo annuale di 20 milioni di euro per beneficiario e computato su una base fissa data dalla media delle spese in Ricerca e Sviluppo negli anni 2012-2014. L’agevolazione riguarda, spiega il Mise, “tutte le spese relative a ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale: costi per personale altamente qualificato e tecnico, contratti di ricerca con università, enti di ricerca, imprese, start up e PMI innovative, quote di ammortamento di strumenti e attrezzature di laboratorio, competenze tecniche e privative industriali”. Si applica per le spese sostenute nel periodo 2017-2020 e si rivolge a tutti soggetti titolari di reddito d’impresa, imprese italiane o imprese residenti all’estero con stabile organizzazione sul territorio italiano che svolgono attività di R&S su commissione, in proprio o che commissionano.

ACQUISTO BENI STRUMENTALI – 45%
La legge di stabilità 2016 ha istituto, dal primo gennaio dello scorso anno e fino al 31 dicembre del 2019, un credito d’imposta (45% piccole, 35% medie, 25% grandi) per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle regioni del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo). A disposizione ci sono da un minimo di 136 milioni a un massimo 306 milioni di euro. Lo strumento è operativo dallo scorso 30 giugno e ne possono beneficiare, si legge sul sito del Mise, “le piccole e medie imprese che hanno ricevuto da parte dell’Agenzia delle Entrate l’autorizzazione alla fruizione del credito di imposta in relazione a progetti di investimento riguardanti l’acquisizione di beni strumentali nuovi e rispondenti agli specifici criteri di ammissibilità definiti dallo stesso articolo”. Necessario un ammontare minimo dell’investimento (500 mila euro), localizzazione nelle regioni meno sviluppate o in transizione, riconducibilità degli investimenti agli ambiti applicati della Strategia nazionale di specializzazione intelligente. Sono escluse le attività del settore agricoltura, silvicoltura e pesca.

ART BONUS – 65%
Coloro che effettuano erogazioni liberali a sostegno della cultura e dello spettacolo (esclusivamente nel settore pubblico), indipendentemente dalla natura e dalla forma giuridica, possono ottenere un credito d’imposta nella misura del 65% di quanto effettuato. Gli investimenti possono riguardare manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento delle esistenti Il credito d’imposta maturato deve essere ripartito in tre quote annuali di pari importo. Per le persone fisiche e gli enti che non esercitano attività commerciali il credito d’imposta è fruito nella dichiarazione dei redditi, per quelli titolari di reddito d’impresa è utilizzabile in compensazione.
 
PUBBLICITA’ – 90%
La manovra correttiva (dl 50/2017) ha previsto un credito d’imposta anche per imprese e lavoratori autonomi che effettuano investimenti pubblicitari incrementali, cioè superiori rispetto a quelli analoghi effettuati sugli stessi mezzi d’informazione nel corso dell’anno precedente. Per beneficiare dell’agevolazione, che varrà fino al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati (90% per microimprese, pmi, startup innovative) bisognerà superare almeno l’1% del valore degli investimenti passati sui medesimi organi di informazione. Per ottenere il credito bisognerà presentare un’apposita istanza al dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri e sarà utilizzabile in compensazione tramite il modello F24. Ulteriori novità sono attesa da un decreto specifico che dovrebbe essere emanato in questi giorni.
 
FORMAZIONE 4.0 – 40%
Il credito d’imposta per le spese di formazione 4.0 è al 40%, secondo quanto stabilito dalla legge di Bilancio bollinata dalla Ragioneria generale dello Stato. È relativo al solo costo aziendale del personale dipendente per il periodo in cui viene occupato nelle attività di formazione 4.0. L’importo massimo riconoscibile è pari al 300 mila euro all’anno e sono ammesse a beneficio tutte le spese in attività di formazione dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2017. Si tratta di attività che servono per acquisire o consolidare le conoscenze delle tecnologie previste dal Piano nazionale impresa 4.0: big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, cyber security, sistemi cyber-fisici, prototipazione rapida, sistemi di visualizzazione e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborativa, interfaccia uomo macchina, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine e integrazione digitale dei processi aziendali. Complessivamente ci sono 250 milioni per la misura.
 
SPORT / VERDE – 50% E 36%
Investimenti per finanziare impianti sportivi e palestre che riguarderà le società che si attiveranno per effettuare erogazioni liberali almeno per 20 mila euro (e fino a 40 mila euro) per la ristrutturazione di un impianto sportivo pubblico, anche se dato in concessione a un privato. Il bonus permette di attivare un credito di imposta del 50%. La copertura è di 10 milioni di euro.
La detrazione fiscale, a partire dal primo gennaio del prossimo anno, è indirizzata anche a chi sostiene spese per sistemazioni del verde con detrazioni del 36% (sconto fiscale Irpef) fino a 5 mila euro di investimenti per interventi di sistemazione di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari di qualsiasi tipo: giardini (anche di interesse storico), terrazzi, balconi (anche condominiali). L’importo della detrazione deve essere diviso in 10 quote annuali di pari importo e le spese sostenute, essendo il bonus applicabile all’immobile e non alla persone, si possono applicare in tutte le unità immobiliari nelle quali si effettua l’intervento.
 
RISTRUTTURAZIONI / MOBILI – 50%
Prorogata fino alla fine di quest’anno la detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie con spese fino a 96 mila euro che comprendono, tra gli altri, interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo per i singoli appartamenti e per gli immobili condominiali.
Detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili nuovi e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. “L’agevolazione – si legge sul sito dell’Agenzia delle Entrate – è stata prorogata dalla recente legge di bilancio anche per gli acquisti che si effettueranno nel 2017, ma potrà essere richiesta solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato a partire dal 1° gennaio 2016”. La detrazione va ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro.
C’è attesa per l’eventuale nuova proroga al 2018, già prevista nella legge di Bilancio in discussione al Senato.
 
ANTISISMICA CASA PRIVATA – 80%
La misura per gli interventi edilizi antisismici si applica a costruzioni adibite ad abitazioni (prima e seconda casa) e attività produttive che sono situate nelle zone sismiche 1, 2 e 3 e permette la detrazione fiscale dall’imposta lorda di una percentuale delle spese sostenute per lavori edilizi antisismici compiuti tra il primo gennaio del 2017 e il 31 dicembre del 2021. Per accedere all’agevolazione bisogna intanto verificare la classe di rischio sismico dell’edificio prima di effettuare i lavori e poi nuovamente all’ultimazione delle operazioni. L’agevolazione di base è pari al 50% della spesa, ma la percentuale aumenta in caso di riduzione del rischio sismico. Le abitazioni sono suddivise in 8 classi (da A+, meno rischio, a G, maggiore rischio). La detrazione viene ripartita in cinque anni di quote uguali, a partire dal primo anno di pagamento degli interventi. Si calcola su una spesa massima di 96 mila euro per unità e l’agevolazione può arrivare fino al 70% per il passaggio da una classe di rischio a un altra, all’80% a due o più classi inferiori.

ANTISISMICA CONDOMINI – 85%
Rispetto al capitolo dedicato alle abitazioni, il meccanismo agevolativo per le parti comuni dei condomini è ancora più vantaggioso. Restano stabili le zone sismiche richieste (1, 2 e 3), la data di scadenza (2021), così come le 8 classi e la necessità di valutazione pre e post intervento. Cambiano alcune regole: per i lavori sulle parti comuni ogni appartamento può ottenere una detrazione fiscale fino a una spesa massima di 96 mila euro (la stessa cifra moltiplicata per il numero di unità immobiliari del condominio). La detrazione passa dal 75% (miglioramento di una classe) all’85% (due classi). Gli interventi di messa in sicurezza in un condominio devono essere necessariamente legati alle parti comuni. Inoltre, soltanto nel caso di interventi sulle parti comuni di edifici condominiali è possibile optare, al posto della detrazione fiscale, per la cessione del credito ai fornitori che hanno effettuato i lavori oppure ad altri soggetti privati. Per le modalità di attuazione bisognerà attendere un prossimo provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate.