Il credito d'imposta per il rilancio dell'economia - QdS

Il credito d’imposta per il rilancio dell’economia

Rosario Battiato

Il credito d’imposta per il rilancio dell’economia

lunedì 06 Novembre 2017

Le principali misure agevolative per la casa, le attività produttive e l’ambiente messe in campo dal Governo. Grandi occasioni per investire, mettersi in sicurezza e far ripartire lo sviluppo del Paese
 

CATANIA – Dopo il via libera del Presidente Mattarella, che ha firmato l’autorizzazione per la presentazione alle Camere, la legge di Bilancio 2018 è approdata in Senato. Al di là della battiaglia politica e delle numerose questioni ancora da risolvere, ci sono diversi articoli che potrebbero prorogare le importanti misure agevolative per la casa e le imprese e avviare una serie di nuovi incentivi (impianti sportivi, verde privato, formazione).
A questa prospettiva si aggiungono le numerose opportunità già attive legate al credito d’imposta e che rappresentano delle grandi occasioni per investire in tutti i campi.

RICERCA & SVILUPPO – 50%
Opportunità per stimolare la spesa privata in Ricerca e Sviluppo per innovare processi e prodotti e garantire la competitività futura delle imprese. Il credito d’imposta del 50% su spese incrementali in Ricerca e Sviluppo è riconosciuto fino a un massimo annuale di 20 milioni di euro per beneficiario e computato su una base fissa data dalla media delle spese in Ricerca e Sviluppo negli anni 2012-2014. L’agevolazione riguarda, spiega il Mise, “tutte le spese relative a ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale: costi per personale altamente qualificato e tecnico, contratti di ricerca con università, enti di ricerca, imprese, start up e PMI innovative, quote di ammortamento di strumenti e attrezzature di laboratorio, competenze tecniche e privative industriali”. Si applica per le spese sostenute nel periodo 2017-2020 e si rivolge a tutti soggetti titolari di reddito d’impresa, imprese italiane o imprese residenti all’estero con stabile organizzazione sul territorio italiano che svolgono attività di R&S su commissione, in proprio o che commissionano.

ACQUISTO BENI STRUMENTALI – 45%
La legge di stabilità 2016 ha istituto, dal primo gennaio dello scorso anno e fino al 31 dicembre del 2019, un credito d’imposta (45% piccole, 35% medie, 25% grandi) per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle regioni del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo). A disposizione ci sono da un minimo di 136 milioni a un massimo 306 milioni di euro. Lo strumento è operativo dallo scorso 30 giugno e ne possono beneficiare, si legge sul sito del Mise, “le piccole e medie imprese che hanno ricevuto da parte dell’Agenzia delle Entrate l’autorizzazione alla fruizione del credito di imposta in relazione a progetti di investimento riguardanti l’acquisizione di beni strumentali nuovi e rispondenti agli specifici criteri di ammissibilità definiti dallo stesso articolo”. Necessario un ammontare minimo dell’investimento (500 mila euro), localizzazione nelle regioni meno sviluppate o in transizione, riconducibilità degli investimenti agli ambiti applicati della Strategia nazionale di specializzazione intelligente. Sono escluse le attività del settore agricoltura, silvicoltura e pesca.

ART BONUS – 65%
Coloro che effettuano erogazioni liberali a sostegno della cultura e dello spettacolo (esclusivamente nel settore pubblico), indipendentemente dalla natura e dalla forma giuridica, possono ottenere un credito d’imposta nella misura del 65% di quanto effettuato. Gli investimenti possono riguardare manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento delle esistenti Il credito d’imposta maturato deve essere ripartito in tre quote annuali di pari importo. Per le persone fisiche e gli enti che non esercitano attività commerciali il credito d’imposta è fruito nella dichiarazione dei redditi, per quelli titolari di reddito d’impresa è utilizzabile in compensazione.
 
PUBBLICITA’ – 90%
La manovra correttiva (dl 50/2017) ha previsto un credito d’imposta anche per imprese e lavoratori autonomi che effettuano investimenti pubblicitari incrementali, cioè superiori rispetto a quelli analoghi effettuati sugli stessi mezzi d’informazione nel corso dell’anno precedente. Per beneficiare dell’agevolazione, che varrà fino al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati (90% per microimprese, pmi, startup innovative) bisognerà superare almeno l’1% del valore degli investimenti passati sui medesimi organi di informazione. Per ottenere il credito bisognerà presentare un’apposita istanza al dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri e sarà utilizzabile in compensazione tramite il modello F24. Ulteriori novità sono attesa da un decreto specifico che dovrebbe essere emanato in questi giorni.
 
FORMAZIONE 4.0 – 40%
Il credito d’imposta per le spese di formazione 4.0 è al 40%, secondo quanto stabilito dalla legge di Bilancio bollinata dalla Ragioneria generale dello Stato. È relativo al solo costo aziendale del personale dipendente per il periodo in cui viene occupato nelle attività di formazione 4.0. L’importo massimo riconoscibile è pari al 300 mila euro all’anno e sono ammesse a beneficio tutte le spese in attività di formazione dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2017. Si tratta di attività che servono per acquisire o consolidare le conoscenze delle tecnologie previste dal Piano nazionale impresa 4.0: big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, cyber security, sistemi cyber-fisici, prototipazione rapida, sistemi di visualizzazione e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborativa, interfaccia uomo macchina, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine e integrazione digitale dei processi aziendali. Complessivamente ci sono 250 milioni per la misura.
 
SPORT / VERDE – 50% E 36%
Investimenti per finanziare impianti sportivi e palestre che riguarderà le società che si attiveranno per effettuare erogazioni liberali almeno per 20 mila euro (e fino a 40 mila euro) per la ristrutturazione di un impianto sportivo pubblico, anche se dato in concessione a un privato. Il bonus permette di attivare un credito di imposta del 50%. La copertura è di 10 milioni di euro.
La detrazione fiscale, a partire dal primo gennaio del prossimo anno, è indirizzata anche a chi sostiene spese per sistemazioni del verde con detrazioni del 36% (sconto fiscale Irpef) fino a 5 mila euro di investimenti per interventi di sistemazione di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari di qualsiasi tipo: giardini (anche di interesse storico), terrazzi, balconi (anche condominiali). L’importo della detrazione deve essere diviso in 10 quote annuali di pari importo e le spese sostenute, essendo il bonus applicabile all’immobile e non alla persone, si possono applicare in tutte le unità immobiliari nelle quali si effettua l’intervento.
 
RISTRUTTURAZIONI / MOBILI – 50%
Prorogata fino alla fine di quest’anno la detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie con spese fino a 96 mila euro che comprendono, tra gli altri, interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo per i singoli appartamenti e per gli immobili condominiali.
Detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili nuovi e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. “L’agevolazione – si legge sul sito dell’Agenzia delle Entrate – è stata prorogata dalla recente legge di bilancio anche per gli acquisti che si effettueranno nel 2017, ma potrà essere richiesta solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato a partire dal 1° gennaio 2016”. La detrazione va ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro.
C’è attesa per l’eventuale nuova proroga al 2018, già prevista nella legge di Bilancio in discussione al Senato.
 
ANTISISMICA CASA PRIVATA – 80%
La misura per gli interventi edilizi antisismici si applica a costruzioni adibite ad abitazioni (prima e seconda casa) e attività produttive che sono situate nelle zone sismiche 1, 2 e 3 e permette la detrazione fiscale dall’imposta lorda di una percentuale delle spese sostenute per lavori edilizi antisismici compiuti tra il primo gennaio del 2017 e il 31 dicembre del 2021. Per accedere all’agevolazione bisogna intanto verificare la classe di rischio sismico dell’edificio prima di effettuare i lavori e poi nuovamente all’ultimazione delle operazioni. L’agevolazione di base è pari al 50% della spesa, ma la percentuale aumenta in caso di riduzione del rischio sismico. Le abitazioni sono suddivise in 8 classi (da A+, meno rischio, a G, maggiore rischio). La detrazione viene ripartita in cinque anni di quote uguali, a partire dal primo anno di pagamento degli interventi. Si calcola su una spesa massima di 96 mila euro per unità e l’agevolazione può arrivare fino al 70% per il passaggio da una classe di rischio a un altra, all’80% a due o più classi inferiori.

ANTISISMICA CONDOMINI – 85%
Rispetto al capitolo dedicato alle abitazioni, il meccanismo agevolativo per le parti comuni dei condomini è ancora più vantaggioso. Restano stabili le zone sismiche richieste (1, 2 e 3), la data di scadenza (2021), così come le 8 classi e la necessità di valutazione pre e post intervento. Cambiano alcune regole: per i lavori sulle parti comuni ogni appartamento può ottenere una detrazione fiscale fino a una spesa massima di 96 mila euro (la stessa cifra moltiplicata per il numero di unità immobiliari del condominio). La detrazione passa dal 75% (miglioramento di una classe) all’85% (due classi). Gli interventi di messa in sicurezza in un condominio devono essere necessariamente legati alle parti comuni. Inoltre, soltanto nel caso di interventi sulle parti comuni di edifici condominiali è possibile optare, al posto della detrazione fiscale, per la cessione del credito ai fornitori che hanno effettuato i lavori oppure ad altri soggetti privati. Per le modalità di attuazione bisognerà attendere un prossimo provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate.

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