Qualifiche professionali: gli enti ammessi dalla Regione

PALERMO – È stato pubblicato l’elenco degli enti di formazione che potranno avviare le attività didattiche dei corsi di istruzione e formazione professionale in co-progettazione con gli istituti professionali di stato per l’anno scolastico 2018/2019.
 
Prossimo passo, la effettiva formazione delle classi e la compatibilità con la consistenza della dotazione organica assegnata alle istituzioni scolastiche autonome della Sicilia da parte del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
 
Si tratta di 16 enti, variamente distribuiti su tutto il territorio regionale. I provvedimenti per l’attivazione dei corsi saranno assunti dal dirigente generale del dipartimento regionale dell’Istruzione e Formazione professionale che, a seguito del provvedimento appena emesso, si occuperà della sottoscrizione dell’atto di adesione, la gestione dei registri, delle attività e le procedure connesse alla certificazione di qualifica, mentre i centri per l’impiego si occuperanno di verificare i requisiti degli aspiranti allievi inseriti in elenco.
 
I percorsi di istruzione e formazione professionale, di durata triennale, hanno lo scopo di assolvere all’obbligo dell’istruzione, offrendo agli allievi l’opportunità di scegliere percorsi che possano far innalzare i loro livelli culturali e sviluppare capacità e competenze, per poter realizzare i propri progetti di inserimento nelle attività di lavoro, con attività che scendano più sul pratico, e insegnino un mestiere in maniera diretta ed efficace.
 
Al temine del triennio, gli studenti conseguiranno una qualifica professionale corrispondente al “Quadro Europeo delle Qualificazioni”. In tal modo le istituzioni scolastiche potranno effettuare una efficace azione di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica e formativa, nonchè degli abbandoni. Gli enti che sono stati inseriti in elenco hanno requisiti precisi: sono organismi che non hanno fini di lucro in base alle norme vigenti, offrono servizi educativi destinati all’istruzione e formazione dei giovani e hanno presentato un progetto educative finalizzato.
 
Dal punto di vista del personale, devono applicare il Ccnl per la formazione professionale. Per le attività strettamente didattiche, deve essere prevista l’utilizzazione di personale docente in possesso dell’abilitazione all’insegnamento per la scuola secondaria di secondo grado o di personale in possesso di un diploma di laurea del vecchio ordinamento inerente la disciplina di competenza, o, per l’area formativa delle competenze tecnico-professionali, di personale in possesso del titolo di scuola secondaria di primo grado accompagnato da esperienza lavorativa almeno quinquennale nell’area di competenza adeguatamente documentata.
 
Le attività si articoleranno in percorsi triennali realizzati con specifiche intese tra l’istituzione scolastica pubblica e la struttura formativa in cui sia prevalente l’acquisizione di competenze di tipo tecnico-professionale. II monte ore complessivo dovrà essere 1.089 ore di cui almeno 200 per la realizzazione degli standard minimi relativi alle competenze di base, erogato dai docenti dell’istituto professionale di stato presso la sede dell’Ente di Formazione.
 
Nell’ipotesi di frequenza di alunni diversamente abili da avviare ai percorsi formativi, la presenza di insegnanti di sostegno, mentre per gli interventi rivolti a minori sottoposti a misure di detenzione o restrizione, potranno essere attivati i percorsi, assicurando la presenza all’interno degli istituti penitenziari minorili del personale previsto dagli standard vigenti.