Catania – Collettore fognario, lavori incompleti e mancano 3 mesi alla fine del mandato

CATANIA – Era il 18 gennaio 2017 quando sulle pagine del nostro giornale annunciavamo una grande svolta ambientalista per la città metropolitana di Catania. Dopo un’attesa lunga 50 anni venivano inaugurati i lavori per la costruzione di un collettore di salvaguardia per il convogliamento dei reflui dei comuni di Acicastello e Acicatena al vecchio allacciante del comune di Catania fino al depuratore fognario di Pantano D’Arci.
 
Un grande progetto partito con la prima perforazione simbolica alla presenza dei sindaci di Catania e Aci Castello, Enzo Bianco e Filippo Drago, che da contratto ha una durata di due anni e cento giorni e che ha un costo a base d’asta di circa 15,6 milioni di euro, di cui 869 mila per la sicurezza (circa nove a carico della Protezione civile, cinque della Regione e il resto a carico dei tre Comuni delle Aci).
 
A distanza di due anni e a soli 100 giorni dalla scadenza secondo contratto però, non solo i lavori non sono sulla via della loro conclusione (si attestano attorno al 70%), ma appena due giorni fa alla Regione siciliana si è tenuto un incontro con le parti interessate per risolvere alcuni problemi. Tre in particolare: uno riguardante ciò che sarà fatto nei prossimi giorni e due inerenti il prossimo futuro.
 
Innanzitutto è stato dato il parere positivo sulla fattibilità degli innesti che si devono realizzare per convogliare la fognatura che attualmente sbocca a mare sia ad Aci Trezza in via Marina, dove c’è la statua di Padre Pio, che sul lungomare Scardamiano ad Acicastello. Il rup e il direttore dei lavori possono da adesso redigere un progetto esecutivo perché possa essere sottoposto agli Enti competenti per il via libera. “Un risultato positivo perché sarebbe stato vergognoso non avere gli allacci, avrebbe significato non risolvere il problema nonostante il grande progetto”, afferma il primo cittadino di Aci Castello, Filippo Drago.
 
L’altra questione affrontata riguarda la competenza di chi gestirà il nuovo collettore. “L’Ati, in una riunione compulsata ad Aci Castello, – racconta Drago – avrebbe stabilito che a gestirlo sarà la Sidra, ma questa, chiamata a farlo normativamente in attesa di un soggetto gestore, ha espresso dubbi sulla funzionalità. Ha ribadito – continua il primo cittadino – che va verificata la funzionalità piena e completa del sifone di piazza Galatea a Catania. È stato già oggetto di lavori e pulizia, ma fin quando l’acqua non ci arriverà e sarà messo a regime, non potrà dimostrare che funzioni”.
 
Terza e ultima questione, ma non meno importante, riguarda i lavori lungo il lungomare di Cannizzaro, via Antonello da Messina. Sono stati interrotti alcuni mesi fa perché ci si è trovati davanti sei sottopassi per l’accesso al mare che non erano stati preventivati e che, soprattutto, non consentivano il passaggio della condotta senza scavare troppo. Gli scavi saranno quindi più profondi in modo da passare sotto i cunicoli che collegano al mare diversi complessi residenziali su via Antonello da Messina. “Evidenziare i problemi fa sempre bene, e prevenire piuttosto che curare è sempre meglio. Adesso sappiamo bene quali sono i problemi e c’è il tempo per intervenire”, afferma il sindaco Drago.
 
In questa vicenda c’è comunque un aspetto negativo da sottolineare: la tempistica. Mancano solo tre mesi alla fine del mandato secondo contratto, di certo insufficienti per completare la parte mancante e così Aci Castello si troverà sotto infrazione comunitaria per lo sversamento a mare anche l’anno prossimo. “Stiamo lavorando perché questa sanzione venga tolta al nostro Comune nel tempo più breve possibile”, conclude Filippo Drago.