Dobbiamo, invece, vincere la paura del nulla, anche compiendo fatti e circostanze concrete. Vincerla, sapendo che spesso si tratta di uno stato d’animo e non di una condizione fisica, per cui si pensa negativamente senza alcuna ragione.
Non bisogna essere particolarmente volitivi per trovare il coraggio necessario ad affrontare le situazioni, anche quando ci si trova di fronte ad alcune di esse pericolose. Bisogna comprendere fino a che punto valga la pena correre rischi. E quando ne vale la pena, decidere come affrontarli.
Sentiamo dire spesso che chi non ha coraggio, non sa come trovarlo. Anche il coraggio è uno stato d’animo. Se uno non ce l’ha, se lo può costruire a condizione che abbia ben chiaro a cosa serva. Intendiamoci, non facciamo riferimento ad eroi, che spesso lo sono diventati incosciamente. Facciamo riferimento a persone normali, che compiono azioni straordinarie.
La questione da valutare non è, comunque, compiere azioni straordinarie o particolarmente coraggiose, ma fare tutto il possibile per adempiere al nostro dovere.
Quando sentiamo dire che bisogna lavorare per dare ai nostri figli un futuro migliore, prendiamo atto del buon proposito, ma contemporaneamente dello scarico di coscienza di chi lo dice, il quale solitamente non fa nulla per realizzarlo.
È, invece, meglio operare in silenzio a favore dei terzi e di se stessi, con normalità e tranquillità, sapendo che dopo avercela messa tutta, quello che accade non è nella nostra disponibilità.
Probabilmente gli eventi seguono dei loro meccanismi. Ciascuno di noi può fare poco, per mutarne il corso. Tuttavia qualcosa possiamo fare ed il nostro agire deve tener conto della nostra capacità per fare. Per fare, appunto. Non ci vuole coraggio, ma non bisogna avere paura. Il fare deve essere di qualità perché senza di essa potrebbe essere inutile e perfino dannoso.
Quanto precede si condensa in un unica verità: ognuno di noi è poca cosa nell’universo, sol che pensiamo di essere ben 6,5 miliardi di persone. Perciò sembra strano vedere e sentire persone che si gonfiano il petto, pensando di essere il birillo del mondo. Tanto, poi, basterà uno spillo per sgonfiarlo e rimetterle in riga fra persone normali.