Dovremmo avere più consapevolezza di questo fattore, per utilizzarlo meglio, per carpirne gli effetti più preziosi che ci consentano di moltiplicare le nostre azioni e i relativi effetti.
Sentiamo persone che esprimono idee, generiche e confuse, che non sanno trasformare in progetti, non solo economici, ma sociali e di vita. Vivere per vivere non è un modo di vivere. Vivere per fare esperienze nuove o approfondimento di esperienze già vissute è un modo più consono al limitato tempo della nostra vita, che secondo Ennio Flaiano (1910 – 1972) è un lampo fra due periodi bui.
La vita è veramente un lampo. Da giovani vorremmo che il tempo passasse in fretta, da antichi, invece, vorremmo che passasse lentamente. Diciamo antichi e non vecchi perchè i primi sono sempre utili a se stessi ed agli altri, i secondi divengono oggetto di cure altrui, perdono interesse per la vita e aspettano fatalmente l’ultima ora. Non è una differenza da poco. Bisogna riflettere su essa per capire l’essenza del nostro essere.
Rinviare, rinviare, rinviare: ecco un modo non positivo, che permette di sentirsi a proprio agio, indipendentemente dalle relazioni con gli altri.
Lecito, per carità. Fino a quando non si offende alcuno e non si sottrae alcunchè ad altri, ognuno può comportarsi come crede meglio. Ovviamente la propria libertà trova un invalicabile confine nella libertà altrui. Se ognuno di noi esige che nessuno entri nel proprio recinto, per primo deve impedirsi di entrare nel recinto degli altri.
Rispetto per il prossimo, dopo di che si può chiedere rispetto per se stessi. Fare il proprio dovere, dopodiché si puo chiedere che venga rispettato il proprio diritto.
La questione è semplice. Chi ci gira intorno lo fa per dilazionare il momento in cui deve prendere delle decisioni. C’è chi riesce benissimo in questo sport contagioso, per cui altri lo gustano e lo praticano. Immaginate un mondo in cui ognuno rinvia quello che deve fare e lo fa solo quando gli garba. Un elastico del tempo e nel tempo.