La Regione siciliana respinge i tagli nazionali

Il Governo nazionale ha chiesto chiaramente alla Regione quello che il QdS evidenzia come necessario da tempo: ridurre i costi per il personale regionale e applicare pienamente la normativa nazionale sulla riduzione dei costi amministrativi e della politica anche per gli enti locali. In effetti c’è anche altro da fare. Semplicemente la Regione dovrebbe applicare alcune leggi nazionali che le consentirebbero di realizzare la gran parte di quei 3,6 miliardi di tagli, possibili già nel bilancio preventivo 2012 (vedi pag. 6).
La Regione, finora, ha fatto orecchie da mercante in materia di blocco dei rinnovi contrattuali e delle assunzioni nella pubblica amministrazione regionale. Per non dire, poi, dell’espresso rifiuto di applicare i tagli a consiglieri e assessori locali, insieme alla mancata riduzione dei deputati da 90 a 50 e la bocciatura di maggioranza e opposizione della trasformazione delle Province in Consorzi dei Comuni. (continua)