SAN CATALDO (CL) – Niente elezioni e proroga per altri sei mesi del commissariamento del Comune. È quanto deciso dal Consiglio dei ministri, in merito al rischio di infiltrazioni mafiose all’interno dell’Ente nisseno.
Dunque, sino a gennaio sarà la commissione straordinaria – costituita da Giuseppina Di Raimondo, Filippo Romano e Leonardo Richichi – a curare la gestione del Municipio. La proroga, così come si legge nella deliberazione del Consiglio superiore della magistratura è stata decisa “in considerazione della necessità di completare l’azione di ripristino dei principi di legalità all’interno dell’Amministrazione comunale”.
Come si ricorderà, il Comune è stato sciolto per infiltrazioni mafiose il 28 marzo del 2019 con apposita delibera del Consiglio dei ministri su proposta dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini. A mandare a casa la Giunta retta da Giampiero Modaffari e il Consiglio comunale sono state le decisioni prese a seguito dei risultati investigativi dell’operazione Pandora, che ha interessato il settore dei rifiuti e quello edile. Irregolarità emerse nel corso dell’indagine in merito all’assegnazione del servizio di igiene urbana (20 milioni di euro per sette anni) e l’iter per riqualificare il rione Santa Fara per 5 milioni di euro con il contratto di quartiere.
Da allora il ricorso al Tar del Lazio contro il decreto di scioglimento è stato rigettato, ma allo stesso tempo – sia in primo grado che in appello – è stata respinta la richiesta di incandidabilità avanzata contro l’ex sindaco Giampiero Modaffari e gli assessori della sua Giunta, ribadendo il loro corretto comportamento a garanzia della trasparenza, dell’imparzialità e del buon andamento della Pubblica amministrazione.
Niente elezioni dunque, almeno per il momento. I cittadini dovranno attendere per avere un nuovo sindaco, nuovi assessori e i rinnovati componenti del Civico consesso. Le consultazioni elettorali dovrebbero quindi svolgersi la prossima in primavera, al netto di ulteriori imprevisti legati all’emergenza sanitaria e al Coronavirus.
Annalisa Giunta