PALERMO – Un emendamento per la rianimazione delle imprese. Sicindustria, Confindustria Catania e Confindustria Siracusa indicano all’Ars il canale da seguire per far ripartire il mondo produttivo siciliano flagellato dalla pandemia da Covid-19: occorre agire immediatamente sugli oneri previdenziali relativi al personale a carico delle imprese, occorre cioè abbattere il costo delle tasse sul lavoro. Servono subito 600 milioni per il 2020.
Un’iniezione che consentirebbe di rimettere in sesto l’intero settore industriale: 200.000 addetti, circa un quarto degli occupati della Sicilia, un Pil di 9 miliardi di euro e oltre 27 mila aziende che mantengono un indotto articolato e ramificato e alimentano l’export della regione.
“Le risorse ci sono – rilevano il vicepresidente vicario di Sicindustria Alessandro Albanese il presidente di Confindustria Catania Antonello Biriaco e il presidente di Confindustria Siracusa Diego Bivona – bisogna rimodulare le attuali linee di intervento. L’importante è dirottare i soldi verso forme di sostegno concreto. Niente contributi a pioggia verso progetti sterili. L’unico aiuto concreto alle imprese è la riduzione del carico previdenziale relativo ai lavoratori e a carico del datore di lavoro”.