Giustizia

Abuso di permessi, infermiera licenziata in appello

Aveva fatto ricorso in appello sperando di ottenere una somma di denaro più cospicua, invece è stata condannata al licenziamento.

Protagonista della vicenda giudiziaria è Rosalba Indelicato, infermiera alla Casa di cura “Morana” di Marsala (Trapani): in primo grado il giudice del lavoro aveva dato torto alla Clinica, che l’aveva licenziata per aver abusato di permessi concessi in base alla legge 104, che consente di assentarsi per assistere congiunti disabili.
Il giudice di primo grado aveva ordinato il reintegro della donna e riconoscendole un risarcimento di 3.593 euro.
Come detto, oltre al datore di lavoro, a proporre appello alla sentenza fu anche la Indelicato, lamentando un errore del giudice nel calcolo della somma.

Adesso, però, la Corte d’appello di Palermo, sezione per le controversie di lavoro, ha ribaltato la sentenza del Tribunale di Marsala, sostenendo che anche un solo episodio di abuso dei permessi concessi in base alla legge 104, se regolarmente contestato, può determinare il licenziamento del lavoratore.

Il particolare curioso è che nella stessa struttura sanitaria privata lavorava anche il marito di Rosalba Indelicato, l’ex consigliere comunale Alfonso Marrone, anche lui già licenziato nel 2017, con conferma in sede giudiziaria, in primo e secondo grado, per essersi assentato più volte dal posto di lavoro.

L’uomo, che era infermiere caposala, aveva ottenuto permessi per partecipare a riunioni della commissione consiliare di cui faceva parte.

Riunioni che, però, venne accertato, disertava per fare altro.