Nella manovra 2025 “non è quotata nessuna copertura e nessuna entrata a fronte di accise e catasto. Peraltro sulle accise avevamo detto che è un allineamento quindi ci sarà – presumo – una riduzione della benzina e un aumento del gasolio. Facciamo un test in sala: chi ha la macchina a benzina, chi a gasolio? Io ce l’ho a gasolio, pagherò un centesimo in più a litro, sono disperato è una stangata…”. Così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, risponde con ironia ad una domanda sul decreto sulle accise approvato ieri in Cdm, nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi sulla manovra 2025.
Il decreto legislativo sulle accise riguarda, infatti, il gas naturale, le semplificazioni in materia di vendita di prodotti alcolici, l’energia elettrica, gli oli lubrificanti e i prodotti da fumo, senza accennare a interventi sulle aliquote gravanti sui due carburanti.
Nei giorni scorsi il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi aveva spiegato che la decisione dell’aumento “è stata presa in sede europea e viaggia nell’ambito del Pnrr e anche di una sua eventuale proroga. Avremmo potuto aumentare tutto ma invece abbiamo deciso di procedere con un’invarianza: 1 centesimo in più all’anno sulle accise del gasolio e contemporaneamente uno in meno per la benzina. L’aumento è infinitesimale – spiega Rixi – avrebbe dovuto essere di 10 centesimi e noi abbiamo scelto di aumentarle di 5 in cinque anni”.
Di diverso avviso le associazioni dei consumatori. Per il Codacons le dichiarazioni del ministro Giorgetti “non solo sbagliate, ma anche fuorvianti”. “Evidentemente non conosce il parco auto circolante in Italia, e non sa che nel nostro Paese il 41,5% delle vetture a disposizione delle famiglie è alimentato a gasolio – afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi – Questo significa che anche un piccolo aumento delle accise, cui si applica anche l’Iva, determina a tutti gli effetti una stangata sulla pluralità di italiani che ogni giorno si muovono con una automobile a gasolio”.
Sono 16,7 milioni le auto diesel circolanti in Italia nel 2024. Un aumento delle accise di 1 centesimo di euro per il gasolio equivale ad una maggiore spesa da +0,61 euro su un pieno da 50 litri, se si tiene conto anche dell’Iva applicata sulle accise, calcola il Codacons. In un anno l’aggravio di spesa complessivo a carico dei proprietari di auto a gasolio sarà pari a +245,6 milioni di euro, conto che raggiunge 1,23 miliardi di euro nel caso in cui l’accisa dovesse salire di 1 centesimo all’anno per cinque anni.
“Evidenziamo inoltre come la manovra del governo non preveda alcuna misura tesa a far scendere i prezzi al dettaglio, con i rincari che continuano ad investire alcuni settori e che rappresentano a tutti gli effetti una tassa occulta, specie per i ceti meno abbienti, per le famiglie numerose e per i pensionati”, conclude Rienzi.