Cronaca

Catania, tenta di fuggire ai controlli: rintracciata e arrestata una “catturanda”

Grazie all’intervento dei Carabinieri, ad Acquicella Porto è stata rintracciata e arrestata una “catturanda” da quasi tre mesi. La donna, aveva una condanna a suo carico di oltre 4 anni di reclusione per “rapina in concorso e lesioni aggravate”. Inoltre, è stata anche denunciata per “false attestazione dell’identità” al momento dei controlli dei militari.

Acquicella Porto, rintracciata “catturanda”: la ricostruzione

Nell’ambito di un servizio di pattugliamento nelle zone più periferiche del capoluogo etneo, alle ore 7.30 circa, una “gazzella” del Radiomobile, nell’attraversare Piazza Acquicella Porto, ha scorto una donna. Come spiegato dai militari, la persona, alla vista dei Carabinieri, ha cercato improvvisamente di allontanarsi, provando a nascondersi tra le auto parcheggiate proprio davanti alla stazione ferroviaria.

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Questo tentativo di allontanarsi, unito al fatto che il viso della signora fosse in qualche modo conosciuto ai militari, ha indotto il sospetto che la donna stesse cercando di evitare un possibile controllo, ottenendo tuttavia l’effetto contrario. Immediati a quel punto gli accertamenti sul conto della stessa.

Il tentativo di eludere i controlli: la falsa identità

La donna, in un primo tentativo di sviare il controllo, ha raccontato di non avere con sé alcun documento d’identità. In un secondo luogo ha poi dato un nome falso che ovviamente, dopo la verifica alla Banca Dati delle FFPP, non risultava esistente. Da qui le indagini che hanno portato alla scoperta: la donna era una “catturanda” di 44 anni, condannata per dei fatti risalenti a Viagrande il 18-03-2020. Come emerso, la donna aveva una condanna di 4 anni e 20 giorni di carcere per rapina in concorso e lesioni aggravate.

Arrestata “catturanda”: tra le accuse anche quella di falsa attestazione

Una volta identificata, è scattato l’arresto per la donna, associata alla Casa Circondariale di Catania Piazza Lanza. Inoltre, a causa delle false generalità riferite, la donna ha anche subito il deferimento all’Autorità Giudiziaria per il reato di “falsa attestazione sull’identità personale ad un Pubblico Ufficiale”.