RAGUSA – All’indomani del lockdown, gli enti locali stanno proseguendo con l’attività amministrativa, sia per fronteggiare l’emergenza sia per programmare gli interventi prossimi.
A Ragusa si è andati avanti anche durante il blocco per non essere accusati di immobilismo. “Nel rispetto delle precauzioni di sicurezza – ha sottolineato il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì – scegliemmo di portare avanti quel lavoro di programmazione, reperimento risorse e avvio dei cantieri che riteniamo necessario per questo Comune e che caratterizza questa prima fase del nostro mandato. Non ci siamo fermati”.
“È così – ha aggiunto – che ancor prima di Stato e Regione, Ragusa ha avviato una sua rete di sostegno ai fabbisogni primari col grande lavoro svolto dai Servizi sociali e dalla Protezione civile; è così che, appena di nuovo possibile, siamo subito ripartiti con asfaltature e cantieri; è così che oggi iniziamo ad intravedere i frutti di Agenda Urbana per cui proprio nel periodo del lockdown l’assessore allo Sviluppo economico insieme al personale dell’Ufficio hanno dato il massimo, lavorando anche nei week end e senza limiti d’orario per portare avanti l’iter e riuscire quindi nel traguardo di pubblicare per tempo gli avvisi di tutte le misure”.
Le opere in cantiere rappresentano infatti una svolta per il nostro territorio che, come tutta l’Italia, è decisamente in ginocchio. Trovare i fondi necessari per ripartire è fondamentale e a Ragusa si sta cercando di ottenere conferme per le opere e i servizi. “Per Agenda Urbana a Ragusa – ha aggiunto il primo cittadino Cassì – sono destinati oltre 21 milioni, frutto di un lavoro politico e progettuale silenzioso e instancabile. Ci sono 2,6 milioni per lo sviluppo di prodotti e servizi nel comparto turistico e della promozione territoriale; 9,15 milioni per efficientamento energetico di immobili comunali (in primis le scuole); 3,5 milioni per l’illuminazione cittadina e degli edifici pubblici; 350mila per sistemi di trasporto intelligenti; 1,3 milioni per infrastrutture a basso impatto ambientale e piste ciclabili; 500mila per di valorizzazione e messa in rete del patrimonio culturale; 315mila per sostegno alla conoscenza e alla fruizione culturale; 1,5 milioni per potenziamento e recupero di alloggi sociali; 1,1 milioni per interventi in strutture per anziani; 800mila per la realizzazione o il recupero di strutture per servizi rivolti alla prima infanzia, ai minori e agli anziani”.
Si tratta di interventi strutturali di cui ha bisogno il capoluogo ibleo ma soprattutto di cui ha bisogno l’economia locale, i cittadini e le imprese.