PALERMO – Se da qualche giorno è stata proclamato a gran voce l’inizio della fase 3 dell’emergenza sanitaria, mentre riaprono gradualmente attività commerciali, ristorative e centri estivi, il turismo siciliano non vede ancora la luce in fondo al tunnel.
Se alcune agenzie di viaggio hanno riaperto e altre lo faranno nei prossimi giorni, la situazione resta critica. Sono gli stessi tour operator isolani a far sentire la propria voce, lamentando pochi contatti, e solo da siciliani, che comunque vogliono rimanere nella regione. “Timidamente ci chiedono la Sicilia e nient’altro – dicono alcuni operatori del turismo – ancora per le mete estere nessuna richiesta; anzi molti chiedono notizie circa annullamenti per quello che riguarda le crociere di agosto di cui non sappiamo ancora nulla; e poi ci si informa per annullare viaggi di nozze di settembre e ottobre”.
Insomma, una situazione estremamente preoccupante, per un settore che non può permettersi di lavorare con i soli turisti del territorio. “A livello gruppi – è la voce unanime di alcuni titolari di agenzie a Palermo – ci arrivano richieste ma per il 2021, all’inizio di giugno abbiamo avuto 150 prenotazioni a fronte delle 3 mila annullate durante il lockdown”.
Per non parlare delle difficoltà logistiche imposte dalle misure di distanziamento sociale, che incidono fortemente sulla gestione delle risorse e sui costi: “Un gruppo di 40 persone su quanti pullman dovremmo suddividerli?” si chiedono gli operatori del settore “e chi si farebbe carico di queste enormi spese in più, dai mezzi ai posteggi, per arrivare anche alle guide in più che sarebbero necessarie?”.
Un sostegno dalla Regione sarebbe utile e auspicabile, anche soltanto nel chiarire come utilizzare i bonus proposti, dei quali si è tanto parlato ma che rimangono nebulosi. “Pubblicizzano – racconta un’altra titolare di agenzia di viaggio palermitana – o comunque si parla nei social e nei tg di formule di scontistica per chi arriva in Sicilia. A me arrivano mail in cui chiedono di questi sconti ma non posso dare alcuna risposta”.
L’intervento del governo regionale è stato già richiesto alcune settimane fa specificatamente da oltre 150 tra agenti di viaggio, tour operator e associazioni attive nel campo del turismo siciliano, aderenti al comitato ‘Facciamo gruppo #IoNonApro’, “preoccupati per il rischio di un ‘crollo finanziario’ del settore”.
“Il nostro settore – è stato sottolineato nella richiesta indirizzata al presidente della Regione Nello Musumeci – rappresenta per la Regione Siciliana un importante comparto produttivo per fatturato e indotto lavorativo. Per questo, consapevoli della sua attenzione e della sua sensibilità nei confronti delle istanze provenienti dal nostro comparto chiediamo di affrontare insieme le problematiche che stanno coinvolgendo centinaia di attività turistiche in tutta l’Isola, e che in questo momento di ripartenza generale, hanno deciso di non aprire oggi per non fallire domani”.
Il Comitato, rappresentato da Viviana Manfrè, titolare di una storica agenzia di viaggio di Palermo, ha chiesto inoltre “di essere coinvolto nei futuri tavoli tecnici relativi al settore turistico al fine di garantire una più ampia, completa e dettagliata visione su quello che è lo stato generale in cui versano migliaia di operatori turistici siciliani”.
Perché solo nell’unione delle forze la crisi potrà essere contrastata. Un altro momento di sintesi è stato trovato nell’incontro organizzato dall’associazione Amira a cui hanno partecipato i rappresentanti di associazioni di categoria nel settore della ristorazione e del turismo. “Chiediamo – si scrive nella nota a sintesi dell’incontro – tempi certi sull’applicazione della norma vigente, in modo da destinare i 10 milioni di euro già stanziati nelle tasche di tanti operatori stagionali del comparto che, ad oggi non hanno ricevuto neppure il becco di un quattrino”.