Agrigento

Agrigento, un appello per il viadotto Manfredi/Morandi

AGRIGENTO – Negli ultimi anni si sono svolti diversi incontri tra i vertici di Anas e l’Amministrazione comuale, sulla questione – ancora non conclusa – del viadotto Manfredi/Morandi.

Il punto sui lavori del viadotto Manfredi/Morandi

Proprio su questo punto, negli scorsi giorni, è circolata una nota del portavoce del sindaco che ha chiesto conto sulle sorti degli interventi. “Siamo consapevoli – si legge nella nota – che i tempi di completamento del viadotto non saranno comparabili a quelli del ponte Polcevera di Genova, ricostruito in tempi record, ma è altresì inammissibile che questi lavori si protraggano indefinitamente senza date certe. La città di Agrigento ha il diritto di sapere cosa è accaduto dall’11 gennaio 2022”.

La data a cui si fa riferimento nella nota, sarebbe quella in cui si è svolta una riunione con la IV Commissione della Regione Sicilia e in cui – sempre stando alla nota del portavoce di Miccichè – l’ingegnere Raffaele Celia di Anas aveva dichiarato che erano stati stanziati 47 milioni di euro, suddivisi in cinque contratti, e che i lavori di messa in sicurezza delle pile più critiche, dal costo di tre milioni di euro (riferiti al primo e al secondo contratto), avevano consentito la parziale apertura del ponte con il transito di mezzi leggeri.

Viadotto Manfredi/Morandi, da Anas non fanno sperare in una rapida conclusione

Si attendeva, così, il completamento del terzo contratto entro l’estate del 2022, e la riapertura totale del ponte, inclusi gli interventi su Akragas II, entro gennaio 2023. “A oggi – continua la nota diffusa – nonostante numerosi sopralluoghi, incluso quello recente del 3 settembre 2024, le informazioni fornite da Anas non fanno sperare in una rapida conclusione. Secondo quanto comunicato, i lavori strutturali per i primi tre appalti, che hanno riguardato il risanamento di 102 pile binate, sono stati ultimati, mentre i lavori di ripristino degli impalcati, il rinforzo dei pulvini e la sostituzione delle barriere di sicurezza del Viadotto Akragas I, affidati all’impresa Valori Scarl nell’aprile 2021, hanno subito rallentamenti a causa del rinvenimento di ulteriori danni ai pulvini, richiedendo una variante tecnica. Inoltre, si stanno affrontando criticità legate all’inerzia dell’impresa esecutrice”.

Per quanto riguarda il viadotto Akragas II

Per quanto riguarda il viadotto Akragas II, i lavori sarebbero stati affidati nel giugno 2022 a un Raggruppamento temporaneo d’imprese e, attualmente, il cantiere sarebbe operativo sulla carreggiata in direzione Agrigento, con il traffico deviato in doppio senso sulla carreggiata in direzione Trapani. “Anche qui si è reso necessario – continua il portavoce del primo cittadino – redigere una perizia di variante, e l’ultimazione dei lavori è prevista per il secondo semestre del 2025. È chiaro che non solo le previsioni per la riapertura nel gennaio 2023 sono state disattese, ma ora si parla addirittura di una conclusione entro il secondo semestre 2025. Questa incertezza risulta particolarmente grave considerando l’importanza strategica del viadotto per la viabilità cittadina e provinciale, oltre che per i flussi turistici lungo le strade statali 115 e 640, soprattutto in vista di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025”.

Anche il sindaco Miccichè, in prima persona, ha commentato la vicenda: “Ritengo dettagliata la relazione ottenuta da Anas, che traccia lo stato attuale dei lavori e prevede la loro conclusione. Tuttavia, non possiamo ritenerci soddisfatti, poiché è impensabile affrontare il 2025, anno in cui Agrigento sarà Capitale Italiana della Cultura, privati di un’arteria fondamentale come il viadotto Morandi. Continueremo a monitorare con attenzione la prosecuzione dei lavori e sollecitare Anas al rispetto dei programmi fino ad ora disattesi nonché aggiornare i loro responsabili regionali e nazionali affinché si intervenga tempestivamente al completamento dei lavori. Chiederemo inoltre l’intervento dell’assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione siciliana per supportarci nella richiesta di un’accelerazione dei lavori, affinché si intervenga con urgenza per il bene della nostra terra”.