Agrigento

Agrigento, attività repressiva contro l’abbandono dei rifiuti

AGRIGENTO – Sensibilizzazione dei cittadini, ma anche attività repressiva contro chi continua a non voler rispettare le regole del vivere civile e a infischiarsene della tutela dell’ambiente. Continua, in questo senso, l’azione portata avanti sul territorio da parte del Corpo di Polizia provinciale contro l’increscioso fenomeno dell’abbandono di rifiuti lungo le strade provinciali.

Tale attività, fortemente voluta dal Libero Consorzio comunale e disposta dal Dirigente del servizio Pietro Amorosia, si avvale dell’ausilio di foto trappole, opportunamente, celate nei pressi dei siti più sensibili, ove incivili cittadini si disfano, oltre che dei soliti rifiuti solidi urbani, anche delle più disparate tipologie di materiali.

“Soltanto nell’ultimo trimestre – hanno sottolineato dal Libero Consorzio comunale attraverso una nota ufficiale – sono stati individuati e conseguenzialmente sanzionati 23 soggetti sorpresi dai sistemi di video sorveglianza a scaricare rifiuti lungo le strade provinciali. Ai medesimi trasgressori è stata comminata una sanzione amministrativa di 600 euro”.

Proprio nell’ambito della disamina delle immagini estrapolate dalle telecamere avviene, spesso, di imbattersi in “curiose situazioni”, come quella mostrata dagli estratti dei filmati raccolti dagli agenti della Polizia provinciale che immortalano un cittadino intento a ricoprire, preventivamente, con un drappo la targa della propria autovettura prima di scaricare dalla stessa un enorme quantitativo di rifiuti.

“Tale accorgimento – hanno evidenziato ancora dall’Ente intermedio – non è sfuggito all’occhio attento della videocamera che è riuscita a mostrare, per qualche istante, la targa del mezzo prima della copertura della stessa”.

Il commissario straordinario del Libero Consorzio comunale, Raffaele Sanzo, ha evidenziato il servizio svolto dalla Polizia provinciale contro il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti, amianto incluso, “le cui ripercussioni economiche per le operazioni di bonifica dei siti inquinati, ricadono sull’intera collettività”.