AGRIGENTO – L’assessore comunale alla Solidarietà sociale, Gerlando Riolo, ha diffuso nei giorni scorsi una nota per chiarire la posizione dell’Amministrazione sul “Boccone del povero”, struttura che fornisce assistenza a soggetti senza fissa dimora.
Il rappresentante della Giunta retta dal sindaco Calogero Firetto ha voluto affidare a un comunicato pubblicato sul sito del Comune alcune precisazioni in merito alle polemiche scatenatesi negli ultimi giorni in città. “In primo luogo – ha affermato l’assessore – è errato sostenere che il Comune avrebbe ‘deciso di tagliare il pagamento delle utenze’. In effetti il Comune intende recuperare il possesso e la disponibilità dei locali, a suo tempo concessi alla Congregazione femminile suore serve dei poveri, con concessione novennale ormai ampiamente scaduta e mai rinnovata. Ciò in un’ottica di razionalizzazione delle spese e di potenziamento delle entrate, come, peraltro, è stato comunicato già alle suore con nota prot. n° 12.044 del 10/2/2016”.
“Alla Congregazione – ha aggiunto – i locali erano stati concessi per la creazione di un Centro per anziani, mentre invece ha subconcesso la disponibilità dei locali, per la creazione di un servizio di ospitalità e di mensa, al Centro di ascolto e di accoglienza S. Giuseppe Maria Tomasi Onlus, senza averlo nemmeno preventivamente comunicato al Comune. Inoltre, né tale Onlus, né la Congregazione delle suore hanno mai comunicato a questo Ente le finalità dei ricoveri, le generalità degli ospiti e gli eventuali titoli per godere dell’accoglienza”.
“Già dal 2015 – ha spiegato ancora Riolo – anche per l’intervento della IV Commissione consiliare, è stato rappresentato alla Congregazione la scadenza della concessione novennale, mai rinnovata, e la conseguente necessità di regolarizzare il rapporto locativo. A tale scopo è stata effettuata una valutazione da parte della Commissione tecnica composta da dirigenti del Comune di Agrigento ed è stata comunicata alla Congregazione, anche dietro sollecitazione degli Organi di controllo finanziario dell’Ente, l’entità della locazione degli ultimi cinque anni computata in complessivi 192.600 euro”.
Nel tempo, come sottolineato dall’Amministrazione, sono stati effettuati diversi solleciti alla Congregazione e la stessa con nota del 20/5/2019 ha ribadito la “piena disponibilità al rilascio dell’immobile in oggetto” con decorrenza 31/12/2019, confermando l’indisponibilità al pagamento della indennità di occupazione che andrebbe comunque compensata con l’importo di lavori asseritamente eseguiti all’interno dello stabile, comunque mai autorizzati.
“Concludendo – ha affermato Riolo – si evince chiaramente che l’iniziativa del Comune è dettata esclusivamente da finalità di buona amministrazione dei beni patrimoniali dell’Ente. Altresì, si evince che l’azione del Comune è stata ampiamente preannunciata alla Congregazione e alla Onlus S. Giuseppe Maria Tomasi, che hanno avuto a disposizione ampi margini temporali per adottare le opportune iniziative per soluzioni alternative e che pertanto, qualora vi fossero delle persone con difficoltà abitative, di cui il Comune non ne è tuttora a conoscenza, la responsabilità non è certamente ascrivibile all’Amministrazione comunale”.