Agrigento

Agrigento, invertire il processo di degrado in centro storico

AGRIGENTO – Il Comune rilancia l’idea di rigenerazione del cuore antico della città. È stata affidata, infatti, la progettazione per il recupero di 35 unità abitative nel rione Santa Croce sfruttando un finanziamento di 4.900.000 euro dell’assessorato regionale alle Infrastrutture. L’obiettivo è realizzare interventi di verifica, ristrutturazione, adeguamento sismico e miglioramento energetico di trentacinque immobili di proprietà comunale che versano in condizioni precarie.

Una volta notificata la somma, l’Ufficio tecnico comunale ha provveduto a espletare la gara, effettuare le verifiche e l’aggiudicazione del servizio di ingegneria per la progettazione dello studio di fattibilità tecnico economica rafforzato. Il progetto riguarda gli immobili ubicati in piazza Chiesa Santa Croce, via Santa Croce, via Alletto, via Gravano, via Recinto Oblati, via Zuppardo, via Balli I e via Balli II, via Marsala, via Orti, via Santa Marta, cortile Baronello, via Garibaldi.

Un passaggio, questo, che segna una tappa importante nell’iter iniziato nel 2021, anno in cui l’Amministrazione guidata da Franco Miccichè ha partecipato al Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (PinQuA) presentando una proposta con ambito d’intervento nel rione Rabbateddu-Santa Croce e le aree contermini, caratterizzate da abbandono e da disagio abitativo.

Dopo la frana del 1966, l’area ha subìto un forte spopolamento e ora si punta a riprendere attività e immobili abbandonati e restituirli alla città. Ancora c’è molto da fare, ma questo primo non indifferente passo permetterà di migliorare il centro storico, con l’obiettivo di farlo diventare un fiore all’occhiello e fulcro del turismo e dell’economia della città.

“Stiamo tentando in tutti i modi – ha affermato l’assessore all’Edilizia pubblica e privata e alla Protezione civile, Gerlando Principato – di invertire il processo di degrado e svuotamento del centro storico, favorendo il recupero delle singole unità abitative destinate a servizi pubblici con interventi finalizzati a creare abitazioni più sicure ed energicamente efficienti e meno inquinanti. Contestualmente, stiamo richiamando i privati con l’emissione di ordinanze di messa in sicurezza inviate anche alla Prefettura, relative agli immobili spesso pericolanti. Partendo dal costruito, senza consumo di nuovo suolo, è possibile ridare una nuova vita ad una zona che esige ancora tante messe in sicurezza e un miglioramento della qualità della vita dei propri abitanti”.

L’assessore ha quindi lanciato un appello per i tanti immobili privati a rischio crollo: “Accanto alle rigenerazioni urbane è necessaria una maggiore responsabilità da dei proprietari. Ricordiamo che il non mettere in sicurezza espone il proprietario dell’immobile a un conto salatissimo. Nell’immediato sembra la soluzione più semplice ma non è così, tenuto conto che l’occupazione di spazio per le transenne ha un costo e ha un costo anche l’eventualità che il Comune possa intervenire in danno. Questo si deduce dal prezzario regionale e non da quello del muratore di fiducia”.