AGRIGENTO – Dalla movida fatta di divertimento e socialità fino a quella molesta, in cui giovani e giovanissimi, in preda a fiumi di alcol e droga, sembrano vedere nella violenza l’unico mezzo per intrattenersi. Una generazione sempre più difficile da motivare e che sembra non rispondere agli stimoli educativi.
Ad Agrigento nel weekend sono ormai diventati comuni e di routine le risse e gli atti vandalici. Nonostante la presenza massiccia delle Forze dell’ordine tra le vie principali della città, si continuano a registrare episodi incresciosi. E mentre ci si interroga ancora su come controllare e arginare determinati fenomeni di disturbo della quiete pubblica, chi abita nel centro urbano deve ormai convivere con questo stato di cose.
Ma c’è anche chi non ci sta e ha lanciato un appello per un aiuto concreto: “Chiediamo a tutte le Istituzioni – hanno fatto sapere i residenti di via Gioieni in un documento indirizzato al prefetto Filippo Romano, al questore Tommaso Palumbo e al sindaco Franco Micciché – che il quartiere sia tutelato e venga garantita la sicurezza dei suoi abitanti. Ciascuno secondo le proprie competenze, lavori per prevenire o reprimere l’attuazione delle azioni illecite”.
“Come infatti sappiamo e come, peraltro, apprendiamo dagli organi di stampa – hanno aggiunto i residenti – specie nei fine settimana e nel tratto iniziale di via Gioeni, lato via Atenea, nonché all’altezza dei parcheggi, avvengono risse che a volte minacciano anche inermi cittadini e attività commerciali. Siamo ben consapevoli del presidio operato delle Forze dell’ordine in questo territorio e di ciò ne siamo grati, tuttavia riteniamo che sia necessario un maggior controllo della zona, specie nelle ore notturne, per scongiurare le trasgressioni alle norme e al vivere civile”.
Intanto dal 2014 è nato ed è attivo in tutta Italia un Coordinamento nazionale No Degrado e Mala Movida, che raccoglie le associazioni e i comitati Italiani mettendoli in rete per condividere le iniziative avviate sui rispettivi territori. Un’iniziativa che ha attecchito anche in Sicilia ed è già presente a Catania, Isola delle Femmine (Palermo) e Messina.