Agrigento

Agrigento, nuova gestione delle dighe che non dimentichi la sicurezza

AGRIGENTO – Prevenire qualsiasi tipo di rischio per consentire una gestione sicura delle dighe della Sicilia e dei tratti delle aste fluviali a valle di queste. Questo il tema della prima riunione che si è svolta in Prefettura in presenza del prefetto Maria Rita Cocciufa, dei rappresentanti del Dipartimento di Protezione civile, del comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Giuseppe Merendino, e il dirigente dell’Ufficio tecnico per le Dighe di Palermo del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Calogero Morreale.

“Diamo al via – ha affermato il prefetto Cocciufa – a un Piano di prevenzione delle dighe, un Piano che individua compiti e priorità in caso di alluvioni, per cercare di allertare la popolazione e salvare quello che c’è da salvare. Oggi è una prima tappa, stiamo lavorando sempre sul fronte della Protezione civile”.

Durante la riunione sono stati approvati i Documenti di Protezione civile relativi alle Dighe Castello Furore e San Giovanni ed è stato presentato il Piano d’emergenza speditivo concernente la Diga Arancio, il più grande bacino artificiale della provincia.

“I Piani di emergenza dighe (Ped) – ha dichiarato Merendino – servono a definire le strategie operative e le azioni da mettere in campo per l’allertamento, la prevenzione, la gestione dell’emergenza e l’assistenza alla popolazione. Si tratta di documenti che servono a gestire in modo coordinato, programmato e sicuro ogni situazione di rischio legata alla presenza di una diga nel territorio, prevedendo gli interventi nei casi di ipotetico collasso dell’invaso, di rilasci molto abbondanti di acqua o del propagarsi di un’onda di piena”.

Durante la riunione è stata richiesta a tutti i gestori una revisione completa dei valori di portata a oggi stimati, al fine di programmare meglio il sistema di allertamento, da un lato, e individuare le criticità da rimuovere, dall’altro, per garantire un più sicuro ed efficiente funzionamento degli invasi.