AGRIGENTO – La viabilità locale è un disastro e ancora una volta si è levato forte, dal territorio, un grido d’allarme rivolto alle istituzioni competenti.
Dopo anni di attesa, si avvia finalmente a completamento l’ammodernamento della Strada statale 640. Da qualche giorno, infatti, la Strada degli scrittori è collegata all’autostrada A19 in modo diretto grazie all’apertura di un nuovo svincolo di connessione tra le due arterie: quattro rampe che consentono l’uscita dall’autostrada ai veicoli provenienti da Catania e Palermo e l’immissione dei veicoli diretti verso le due città. Ma quando poi ci si addentra tra le strade della provincia, la situazione diventa drammatica.
A preoccupare sono le tante strade provinciali in cui frane, smottamenti e pessime condizioni dell’asfalto frenano i trasporti, l’economia e anche la vita delle persone. Un esempio è la Strada provinciale 32 che collega Cianciana e Ribera, unica arteria di collegamento diretto fra l’entroterra agrigentino e il primo ospedale di prossimità, ovvero il Fratelli Parlapiano di Ribera. Dopo la marcia sulla statale 640 del 25 gennaio 2020, i gilet gialli della “gente indignata”, capitanati dal Cartello sociale, sono tornati a protestare. Cittadini, studenti, e sindaci hanno sfilato con addosso la fascia tricolore, chiedono l’utilizzo dei fondi del Pnrr per eliminare il gap infrastrutturale della provincia di Agrigento.
“Basta interventi tampone, vogliamo strade moderne e sicure”: è stato lo slogan che i primi cittadini hanno più volte lanciato durante il corteo di protesta.
In questo senso il Cartello sociale ha sollecitato i vertici di Anas e la Struttura commissariale del Libero Consorzio di Agrigento a intervenire per ripristinare al più presto le condizioni di una normale e sicura mobilità.
A schierarsi dalla parte del Cartello sociale è stato anche il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Giancarlo Cancelleri: “La provincia di Agrigento – ha affermato – ha il sacrosanto diritto di avere una rete viaria con standard che siano all’altezza del resto del Paese. Il Governo nazionale ha destinato importanti fondi per la progettazione e lavori di manutenzione”.
Adesso si attendono i fatti concreti, perché le belle parole e le promesse non bastano per mettere in sicurezza le strade.