Economia

Al Consiglio agricoltura UE un piano salva raccolti

Al Consiglio agricoltura UE, in programma lunedì 26 settembre, sarà discusso un piano salva raccolti. Si tratta di un “Non-paper“, preparato dai delegati di 10 Stati membri, che chiede un approfondimento sulla proposta di regolamento sull’utilizzo dei fitosanitari che giovano ad arrestare i parassiti e a sedare le malattie capaci letteralmente di devastare campi e raccolti. A tal proposito la Coldiretti si è mobilitata a livello nazionale ed internazionale tramite la lettera del presidente, Ettore Prandini ai parlamentari europei, al fine di avere per agricoltori e consumatori un approccio più equilibrato in grado di evitare impatti gravi sulle produzioni. Tra l’altro la situazione deve essere presa in mano in quanto si deve tenere conto dell’emergenza Covid-19 e dell’invasione dell’Ucraina che ha fatto aumentare esponenzialmente i costi energetici. Il documento è firmato da Austria, Bulgaria, Estonia, Ungheria, Lettonia, Malta, Polonia, Romania, Slovenia e Slovacchia.

Nello specifico è stato chiesto di considerare la nuova situazione creatasi per la guerra e quindi di porre l’attenzione relativamente all’impatto sui prezzi agroalimentari, sul rischio di una riduzione dei raccolti e di un aumento della dipendenza dalle importazioni dall’estero e sulla diminuzione di competitività delle aziende agricole della UE rispetto a quelle del resto del mondo.

“Le misure contenute nella proposta di regolamento della quale si chiede la sospensione non tengono neppure un adeguato conto dell’impatto socio economico sulle aziende e sulla società oltre a non considerare che senza un’adeguata lotta a parassiti e malattie si rischia la comparsa e la diffusione di nuove minacce ai raccolti e quindi alle forniture alimentari delle famiglie italiane ed europee – spiega Coldiretti -. Per questo secondo il documento sostenuto dalla Coldiretti la nostra priorità dovrebbe essere garantire la sicurezza alimentare dei cittadini dell’Unione europea e preservare la sovranità alimentare. Nonostante il fatto che accogliamo con favore la decisione di preparare un’analisi completa di tutti i fattori relativi alla sicurezza alimentare, siamo profondamente preoccupati che questa analisi non porti a una valutazione dell’impatto di questa proposta sulla sicurezza alimentare. Prima di poter fare un passo verso una protezione delle piante più sostenibile, l’impatto di tutte le possibili misure e restrizioni deve essere debitamente valutato. La valutazione degli impatti attesi dalle proposte di legge è un elemento chiave. Per questo è fondamentale un ulteriore passaggio di approfondimento e riflessione che tenga conto di tutte le nuove situazioni che si sono venute a creare a livello nazionale e internazionale”.